Quanto pioverà nei prossimi mesi? Farà caldo?
Domande alle quali la moderna climatologia risponde non per vezzo o comodità, ma per necessità. Le previsioni meteo a breve termine ci aiutano nella vita quotidiana: servono per programmare viaggi, attività all’aperto, agricoltura, trasporti o a tutelarci dagli eventi estremi, che stanno diventando sempre più frequenti.
Allo stesso tempo, le previsioni climatiche a lungo termine, elaborate grazie a modelli climatologici sempre più precisi, rivestono un ruolo cruciale per affrontare le sfide del nostro tempo. E consentono di pianificare politiche ambientali, agricole ed economiche su basi scientifiche. Aiutano i governi a prevenire crisi idriche, a gestire le risorse naturali, a progettare città più resilienti.
Basti pensare alla siccità che ha colpito il Piemonte nel 2023. Sapere con una buona attendibilità cosa succederà nei mesi a venire, consente di pianificare strategie per rispondere ad eventuali criticità con il dovuto tempismo.
Certamente, come sottolinea Arpa Piemonte, in un contesto di intrinseca e non eliminabile incertezza.
Tuttavia, attraverso un confronto ragionato delle indicazioni derivanti da una selezione di modelli numerici di previsione stagionale, prodotti di punta nel settore specifico e diffusi dai maggiori Centri Meteorologici Internazionali, è possibile ottenere alcune informazioni utili, sull’andamento più probabile di precipitazioni e temperature atteso per i prossimi mesi.
Arpa ci offre quindi uno sguardo sui possibili scenari che si prospettano nel trimestre a venire.
E ci annuncia che sarà caratterizzato da temperature sopra media ma anche da precipitazioni abbondanti. Riportiamo da Arpa Piemonte
La primavera 2025 inizia a delinearsi meglio nelle previsioni stagionali di questo mese, perché le corse dei modelli di marzo mostrano minori incertezze per l’andamento previsto nei due mesi climatologicamente più piovosi dell’anno per il Piemonte, ovvero aprile e maggio, insieme all’altro picco di precipitazione autunnale con i mesi di ottobre e novembre.
A livello sinottico, le mappe della pressione in quota per aprile e maggio mostrano un’anomalia barica fortemente positiva sull’Europa centro-settentrionale e invece inferiore in area mediterranea. Questo significa che la circolazione generale a grande scala potrebbe così vedere maggior stabilità atmosferica sull’Europa centrale continentale, soprattutto ad est, mentre le perturbazioni atlantiche entrerebbero più frequentemente sull’Europa meridionale (soprattutto occidentale), Mediterraneo compreso.
Per quanto riguarda giugno, il primo mese estivo, al momento i modelli ci mostrano un rialzo barico più netto sull’Europa occidentale, che potrebbe fare da muro contro l’ingresso delle perturbazioni atlantiche nel Mediterraneo.
Analizziamo ora nel dettaglio le previsioni per la temperatura e le precipitazioni sul Piemonte.
Temperature
Permane l’anomalia positiva delle temperature per tutti i mesi considerati, in lieve temporanea diminuzione nel mese di maggio, dove c’è un po’ più di incertezza.
In particolare, il mese di aprile vede ancora una pressione molto elevata sull’Europa continentale che potrà causare anomalie termiche elevate sulle Alpi e sulla parte nord-occidentale del Piemonte. Successivamente in maggio, invece, il campo barico potrà lasciare più spazio alle perturbazioni atlantiche e l’incertezza sulle temperature aumenta, dando più possibilità a maggiori oscillazioni termiche.
Giugno, primo mese dell’estate meteorologica, vede anomalie positive su tutto il nord Italia e la catena alpina. Le temperature resteranno sopra la media, ma potrebbero arrivare anche a valori molto al di sopra.
Precipitazioni
Per quanto riguarda le precipitazioni, le nuove corse modellistiche delineano meglio i mesi di aprile e maggio, dando maggior credito agli scenari piovosi, notevolmente incrementati rispetto alle corse di febbraio.
In particolare, sia aprile che maggio risultano essere più piovosi della norma climatica, anche se gli accordi spaziali tra i vari modelli sono scarsi.
Il mese di giugno, invece, al momento ha un’incertezza maggiore, con la metà dei modelli che non sono in grado di mostrare nessun segnale prevalente.