È legge il ddl sulle modifiche alla disciplina della Magistratura Onoraria. Ieri il provvedimento, già approvato dalla Camera, ha ottenuto il via libera del Senato con 75 voti favorevoli, 50 astenuti e nessun contrario.
“Intervento che mira a regolamentare in modo più chiaro il rapporto di lavoro sia per coloro che opteranno per l’esercizio esclusivo delle funzioni onorarie, sia per coloro che non eserciteranno tale opzione”.
Questo il commento del Senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio sulla norma che introduce una revisione organica del regime giuridico, economico e previdenziale dei magistrati onorari.
“Un aspetto centrale della riforma è la risposta ai rilievi mossi dalla Commissione Europea con l'apertura della procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per la violazione dei diritti lavorativi dei magistrati onorari, in particolare in merito al trattamento previdenziale. La nuova normativa interviene in maniera strutturale su questi aspetti”, dice il parlamentare.
Il provvedimento, composto da 4 articoli, introduce significative novità su varie questioni: l’incompatibilità, con particolare attenzione all'esercizio di attività per conto di istituti finanziari e assicurativi nel circondario di competenza; organizzazione degli uffici; rapporto di lavoro con norme specifiche sull'esclusività delle funzioni, sulla cessazione dal servizio e sull'applicazione ai magistrati onorari del CCNL “Comparto funzioni centrali”; impegno lavorativo; incompatibilità territoriali; funzioni e compiti; supplenze, ferie e trasferimenti; valutazione e disciplina; sospensione dell’incarico; regime retributivo, previdenziale e fiscale.
“Questa riforma, approvata in tempi molto rapidi, rappresenta un passo significativo verso la modernizzazione e la maggiore equità del sistema della magistratura onoraria, con l'obiettivo di valorizzare il ruolo fondamentale di questi professionisti all'interno del sistema giudiziario italiano. L'approvazione definitiva della riforma della Magistratura Onoraria è un passo avanti cruciale, che mette fine ad un’attesa durata oltre venticinque anni, e che riconosce finalmente i diritti retributivi, previdenziali e assistenziali di un grande numero di persone”, conclude il Senatore Bergesio.
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