L'assemblea dei soci del Lions Bra Host, lo scorso 3 aprile, ha eletto il nuovo consiglio direttivo del Club per l'anno sociale 2025/26.
Il nuovo presidente sarà Andrea Molineris che a luglio prossimo prenderà il posto di Roberto Costamagna (che diventerà past presidente). Sarà affiancato da Sara Moscone (1° vice presidente e anche Leo Advisor) e da Simona Borgogno (2° vice presidente e anche cerimoniere). Confermato il segretario Simona Ghiberti con Silvia Gullino vice segretario e presidente Team Marketing. Tesoriere sarà Claudio Sartore, insieme al vice tesoriere Davide Dotta.
La squadra risulta inoltre composta dai seguenti membri: Giorgia Olivero (cerimoniere e presidente comitato soci); Giorgio Ravaschio (censore); Sergio Provera (addetto serate); Valter Manzone (addetto stampa e relazioni esterne); Riccardo Contato (coordinatore GLT e consigliere); Luciano Messa (coordinatore GST); Dario Gramaglia (coordinatore statuto e regolamento, nonché consigliere); Armando Verrua (consigliere).
Le prime parole del presidente in pectore Andrea Molineris sono di riconoscenza e di prospettiva: «Ringrazio tutti i soci del Lions Club Bra Host per la fiducia, per il sostegno e per l’amicizia. Il prossimo anno entreremo in un nuovo “mezzo secolo”. Sarà infatti il 51° anno di presenza del nostro Club nella comunità braidese. In tal senso, dobbiamo impegnarci a guardare oltre, senza soffermarci sulle consuetudini e sui doveri. Dobbiamo guardare al futuro, senza dimenticarci il passato».
Aggiungendo: «Il motto dell’anno cerca di racchiudere tutta la mia visione: “Innovare con saggezza, servire con passione”. L’innovazione passa attraverso le esperienze dei soci e del Club. Creando uno spazio di ascolto, le esperienze possono trasformarsi e arricchirsi, grazie alle diverse competenze che ogni socio può portare a fattor comune. Inevitabilmente si sviluppa un’opportunità in cui il dibattito aperto tra i soci, la creatività e la condivisione delle idee favoriscono i legami personali, l’individuazione di iniziative coraggiose distinte dall’eccellenza e dalla passione. Sono certo che tutto questo potrà portare grandi benefici in termini di “servizio” alla nostra comunità locale, in linea con i nostri scopi umanitari».
Buon lavoro.