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Attualità | 17 aprile 2025, 06:58

Il 18 aprile saranno quattordici anni senza Pietro Ferrero: Alba lo ricorda con immutato affetto

Una memoria che resiste al tempo, mentre il fratello Giovanni riceve il Premio Leonardo per una visione che continua

Il 18 aprile saranno quattordici anni senza Pietro Ferrero: Alba lo ricorda con immutato affetto

“Con immutato affetto e amore tutti coloro che lo conobbero e lo stimarono ne mantengono viva la memoria”. Così, come ogni anno, la famiglia Ferrero rinnova il ricordo del dottor Pietro Ferrero, nel giorno in cui ricorre la sua scomparsa. Domani saranno passati quattordici anni da quel tragico 18 aprile 2011, quando un malore lo colse all’improvviso, mentre era in bicicletta nei pressi di Città del Capo, durante una missione di lavoro.

Aveva 47 anni, Pietro, ed era in Sudafrica insieme al padre Michele e a un gruppo di dirigenti del gruppo Ferrero per un progetto industriale. La notizia, in poche ore, si diffuse in tutto il mondo, ma fu Alba, la sua città, a piangerlo con la partecipazione più intensa. Qui viveva con la moglie Luisa e i loro tre figli, e da qui partì quell’onda di cordoglio che riempì le strade e la cattedrale nei giorni delle esequie.

Era nato a Torino l’11 settembre 1963. Dopo la laurea in Biologia aveva iniziato la sua esperienza in azienda nel 1985, nello stabilimento di Allendorf, in Germania. Insieme al fratello Giovanni, con cui condivideva la guida della holding Ferrero International, Pietro contribuì a trasformare la storica realtà dolciaria di famiglia in una multinazionale presente in tutto il mondo.

Riservato, appassionato, vicino alle persone. Lo ricordano così i colleghi e i collaboratori. Amava il confronto, la concretezza, e aveva una predilezione per la bicicletta, che usava anche per restare vicino alla sua terra, pedalando tra le colline. Non era raro vederlo partecipare a gare amatoriali, anche con i dipendenti dell’azienda. Allo stesso tempo, era attento alla finanza e alla visione strategica: sedeva nei consigli di Deutsche Bank, Ras Spa e Aspen Institute, portando la sua impronta oltre i confini del gruppo.

Domani, nel giorno del suo anniversario, quel filo di memoria si intreccia con l’attualità. In questi giorni il fratello Giovanni Ferrero ha ricevuto il Premio Leonardo 2025, uno dei più importanti riconoscimenti per l’eccellenza imprenditoriale italiana. “È un premio che dedico ai 61.250 collaboratori che ogni giorno, in Ferrero e nelle sue affiliate, mettono passione e competenza nel nostro lavoro”, ha dichiarato, sottolineando quanto la forza dell’impresa risieda nelle persone.

E forse, proprio in quelle parole, vive ancora lo stile di Pietro: il rispetto per chi lavora, la centralità dell’etica, la discrezione come forma di forza. Il suo cammino resta presente nei valori che hanno fatto crescere un’azienda, e che continuano a orientarla. A quattordici anni di distanza, la memoria non è un rituale, ma una direzione.

Redazione

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