Anche Cuneo si mostra ottimista per il secondo trimestre del 2025. Lo dice l’indagine di Confindustria che si mette in scia a quella realizzata a livello regionale e diffusa pochi giorni fa. Ma i timori arrivano da oltre i confini nazionali (e dalle bollette).
Ottimismo, ma dentro i confini
Migliora la situazione su ordini e produzione, ribaltando il rapporto tra ottimisti e pessimisti e portando i valori - rispettivamente - da -10,5 a +3,4% e da -8,1 a +5,6%. Addirittura quasi un’azienda su cinque prevede di veder aumentare la sua produzione.
Migliora anche l’occupazione (da 4,1 a 12,8%) e si riduce la cassa integrazione, da 9,9 a 6,3. Sostanzialmente stabili gli investimenti, che probabilmente scontano le incertezze internazionali, sia politiche che economiche.
Timori export
Incertezze che colpiscono duro le esportazioni, che restano in apnea: gli ordini esteri restano a -4,8, accompagnati da preoccupazioni per i prezzi delle materie prime e della logistica. Più che raddoppiati, in particolare, i timori sui costi dell’energia: le attese sono cresciute dal 26,7 al 60,9%.
Luci e ombre tra i settori
Tra i settori, resta prudente la metalmeccanica (forte il segno negativo, soprattutto per le vendite all’estero, ma è pure l’unico comparto che vede aumentare la cassa), mentre migliorano sensibilmente alimentare (da -16,1 a +17,6) e costruzioni, salite da -8,3 a +7,5.
Soffre la logistica, con livelli di attività crollati di 26 punti. Prudente il turismo, così come il commercio.
Il tutto arriva in coda a un 2024 che si è chiuso con numeri piuttosto positivi rispetto all’anno precedente. Un periodo in cui oltre 7 imprese su 10 ha chiuso in utile e più di una su tre ha aumentato il fatturato.
Pronti ad affrontare momenti destabilizzanti
“La provincia di Cuneo sta combattendo bene i momenti destabilizzanti ed inquietanti che stiamo vivendo, a cominciare dai dazi Usa e le guerre commerciali - dice il presidente di Confindustria Cuneo, Mariano Costamagna -. Diventa difficile fare previsioni, viste le strette interconnessioni tra territori anche distanti”. “Sono fiducioso che saremo in grado di affrontare quel che accadrà”.
Dazi e ottimismo
“I dazi sono qualcosa che si mettono, ma si tolgono altrettanto velocemente - commenta Alberto Cirio, presidente del Piemonte -. Condivido la strategia della premier Meloni di avere un approccio controllato, in cui l’azione non sia reazione. E nonostante quel che si è sentito dire da alcune parti, anche a livello europeo è apprezzato il fatto che, chi ne ha la possibilità, dialoghi con gli Usa”.
“Martedì partiamo per il Michigan - aggiunge Andrea Tronzano, assessore regionale alle Attività Produttive -: non dobbiamo avere paura dei dazi, ma costruire ponti tenendo sempre l’automotive come elemento centrale. Incontreremo Toyota che rappresenta una grande opportunità visto che siamo sempre alla ricerca di un secondo produttore”. “I dazi non ci devono preoccupare per la qualità del prodotto piemontese - aggiunge -: all’estero tutti si tolgono il cappello davanti a quel che propongono le nostre imprese”.