Gentile direttore,
Il primo ottobre del 2024 ho avvertito un forte mal di testa e vomito, nulla mi avrebbe fatto pensare a qualcosa di grave: verso sera ho incominciato a non parlare e avere problemi a bocca, braccio e gamba sul lato sinistro del corpo.
I miei figli hanno chiamato l'ambulanza.
Purtroppo non c'era il medico a bordo, ma un infermiere professionale che ha capito subito la gravità della situazione e così sono stata portata in codice rosso in ospedale. Di quei momenti ricordo solo l'ambulanza che andava veloce più possibile.
Quando sono in pronto soccorso a Mondovì mi hanno visitata subito e messa in camera anti schok, poi sono stata visitata dall'équipe medica del pronto soccorso con gli specialisti di neurologia e cardiologia.
Purtroppo ho avuto un ictus, ma sono stata fortunata ad essere stata assistita con professionalità e con tecniche innovative e all'avanguardia.
Sono stata portata in UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) e poi trasferita per tre giorni in neurologia.
Vorrei ringraziare tutto il personale che mi ha assistita: dall'infermiere del 118, al pronto soccorso e reparto UTIC e di neurologia.
Sono stati pronti, svelti e mi hanno salvato la vita, oltre a coccolarmi e darmi tanto supporto psicologico.
Sono passati 7 mesi, ho fatto fisioterapia e tutto ciò che che prevede la terapia dopo un ictus. Oggi va meglio anche se non mi sono ancora ripresa completamente.
Ci tenevo però a rignraziare lo staff ospedaliero perché quando la sanità fa questi miracoli bisogna dirlo non sempre puntare il dito. Voglio precisare, inoltre, che quella sera il pronto soccorso era pieno e che i dottori sono stati fantastici.
Grazie di cuore
Daniela Sorace