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Cronaca | 18 aprile 2025, 06:46

Dronero: la lapide in piazza Allemandi oggetto di un increscioso atto vandalico

L’accaduto mercoledì 16 aprile: affissa alla lapide una lettera rivolta al presidente del Consiglio Regionale Alberto Cirio, con la richiesta di scuse per quanto dichiarato durante la presentazione dell’Adunata degli Alpini in programma a maggio nella città di Biella

Dronero: la lapide in piazza Allemandi oggetto di un increscioso atto vandalico

Un fatto increscioso ha colpito Dronero, proprio nel giorno (16 aprile) dove al teatro Iris si è tenuta la commemorazione de “Il sacrificio di Dronero” e a pochi giorni dal 25 aprile.

La lapide in piazza Allemandi, a ricordo dei caduti delle due guerre mondiale, è stata oggetto di un atto vandalico da parte di ignoti, che hanno imbrattato il monumento con una vernice rossastra, con tracce anche sulla bandiera nazionale posta vicino. Si procederà all’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza per cercare di risalire ai responsabili.

Affissa alla lapide è stata trovata una lettera, rivolta al presidente del Consiglio Regionale Alberto Cirio, in riferimento alle sue dichiarazioni (“il sacrificio degli Alpini durante la campagna di Russia fu per garantire la nostra libertà”) durante la presentazione dell’Adunata degli Alpini in programma a maggio nella città di Biella.



Caro Alberto Cirio - si legge - le scrivo perché sono ancora sconcertato da quella che non saprei se definire una gaffe, una spericolata affermazione, uno svarione storico, o altro di peggio ancora. Non voglio ora risalire a tutte le ciniche e criminali ragioni che convinsero Mussolini a partecipare a quel conflitto, che fu innanzitutto un tentativo di invasione in territorio straniero al fianco dei nazisti. Non dovevamo difenderci dal pericolo bolscevico. Le voglio solo far presente una cosa: lei è stato eletto con maggioranza quasi bulgara principalmente con i voti del suo bacino elettorale nella provincia di Cuneo. Ora, proprio quella provincia, in quel conflitto, ha pagato un prezzo di sangue altissimo, senza precedenti nella storia moderna.

La nostra, sua, divisione alpina Cuneense si componeva di 17.460 effettivi certi, forse portati a 20.500 per la campagna di Russia. Nella sola battaglia di Nowo Postojalowka del 20 gennaio 1943 ne perirono 13.000 in un solo giorno. Per trovare un caso peggiore bisogna almeno risalire alle guerre dell'antichità. Di quei ventimila ne tornarono a casa circa 1.300. Tra i dispersi di cui mai si è saputo nulla e che lo Stato italiano non si è mai dato pena di cercare, c'era anche mio zio. Può immaginare la sofferenza dei miei nonni che l'hanno atteso per tutto il resto della loro vita. Ora, almeno per rispetto dei morti della sua provincia, delle loro famiglie, non credo che ci sia da aspettarsi solo una sua rettifica, ma anche le più profonde scuse".

Beatrice Condorelli

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