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Attualità | 21 aprile 2025, 18:21

Viabilità "insostenibile" sulla Statale 28, Garessio ancora senza ponte sulla 582: "Abbiamo gli stessi diritti di altre città"

Dopo la frana tra Ceva e Nucetto grande l'indignazione da parte dei sindaci: "Non sarebbe accaduto se si fossero concretizzati i tre interventi previsti". Il primo cittadino Luciano Sciandra: "Studieremo una strategia comune, abbiamo la stessa dignità di altri territori"

Una domenica di code sulla statale 28 del "Colle di Nava"

Una domenica di code sulla statale 28 del "Colle di Nava"

Dimenticati e messi all'angolo. Così si sentono i territori che vanno da Ceva all'Alta Valle Tanaro, attraversati interamente dalla Strada Statale 28 del "Colle di Nava", un'arteria viaria importante, divenuta fondamentale dopo la chiusura del Tenda ma che sembra non essere prioritaria quando si tratta di interventi da parte degli enti competenti. 

Risale a pochi giorni fa l'ultima frana, verificatasi tra Ceva e Nucetto, in località Mombrignone, che ha imposto, per ovvie ragioni di sicurezza, l'installazione di un impianto semaforico per il senso unico alternato in carreggiata

[La frana tra Ceva e Nucetto]

Un evento che ha destato l'indignazione dei sindaci, in prima battuta di Fabio Mottinelli (Ceva) e Enzo Dho (Nucetto): "Purtroppo assistiamo all'ennesimo episodio franoso sulla Statale 28. Tutto ciò non sarebbe accaduto se si fossero concretizzati i tre interventi previsti nell'ambito proprio per prevenire questo tipo di problematiche. In proposito valuteremo azioni di sensibilizzazione congiunte con gli altri sindaci di valle, nei prossimi giorni".

E ancora: "Non ci resta che commentare l'ennesimo problema relativo alla viabilità sulla statale 28, siamo rammaricati perché se si fosse provveduto a fare i tre interventi per la messa in sicurezza della viabilità, attesi da oltre dieci anni, questo non sarebbe accaduto. Ora con l'estate alle porte, il Tenda chiuso e il traffico sempre più intenso sulla statale del Colle di Nava come faremo? L'intervento non sarà né semplice né veloce, Massimo Troisi direbbe 'Non ci resta che piangere'. Questa è la situazione".

Una situazione resa insostenibile non solo per la mancanza del Tenda, ma anche per i cantieri per la messa in sicurezza dei viadotti sull'Autostrada Torino-Savona che, per le festività e il periodo pasquale, ha cercato di intervenire con una riduzione dei cantieri per favorire il deflusso del traffico.

Chi si ricorda della Statale 28?

A seguito della lettera inviata ad Anas dal sindaco di Ormea e presidente dell'Unione Montana Alta Valle Tanaro, Giorgio Ferraris, il 16 marzo scorso a seguito della formazione di una coda lunga oltre 10 chilometri sulla Statale 28, per festività e ponti nei tratti della statale interessati nei giorni feriali da impianti semaforici, verranno  impiegati movieri per garantire una circolazione più scorrevole, ma si tratta in effetti solo di un placebo. 

[La foto del traffico lo scorso 16 marzo]

"Dopo l'alluvione del 1994 ad oggi - afferma il sindaco di Garessio, Luciano Sciandra si sono spesi milioni di euro senza risolvere il problema, vista la situazione generale di dissesto che riguarda alcuni chilometri di strada e senza aver mai valutato un'idea progettuale alternativa che garantisse una viabilità più sicura. Questo la dice lunga sulla visione della programmazione delle opere pubbliche dell'ente competente ANAS che, nel lontano 2009, aveva pronti tre progetti di miglioramento della SS 28 ma mai finanziati. Ricordo che ad oggi la statale 28 supplisce a tutto il traffico in aumento dovuto anche alla chiusura del Tenda e a tutti i cantieri in corso sul tratto autostradale Ceva-Savona".

Dopo 5 anni Garessio ancora senza il ponte "ex Lepetit"

Dopo l'alluvione del 2020 il Comune di Garessio ha effettuato l'abbattimento di due ponti per la sicurezza del paese: il primo, il "generale Odasso", al borgo Ponte, che è stato sostituito con una passerella pedonale, su progetto del designer Giorgetto Giugiaro, ed è stata varata a fine dello scorso anno, in attesa dell'inaugurazione, ma il problema maggiore rimane la mancanza di quello sulla Statale 582 che conduce al Colle San Bernardo e che è di vitale importanza per consentire al traffico pesante di non passare più in centro paese, come avviene ormai da cinque anni.

[L'abbattimento del ponte ex Lepetit]

"Il ponte sulla statale 582 che eviterebbe il transito ai mezzi pesanti di transitare in centro a Garessio abbattuto nel 2020 sembra che sia rimasto nel dimenticatoio non avendo ancora predisposto un progetto preliminare - dice Sciandra -. Ricordo anche che nella valle Tanaro esistono per chi non lo sapesse realtà industriali importanti dalla Fassa Bortolo a Bagnasco alla Olon SPA allo stabilimento delle Fonti San Bernardo della famiglia Biella, la C.T.R sas, la Boma Gars ed altre piccole attività artigianali a Garessio che offrono opportunità di lavoro importanti, ma che hanno bisogno di un collegamento viario sicuro per svolgere la loro attività.

La politica dal Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio ai vari Organi istituzionali elogiano il ruolo dei Sindaci dei piccoli Comuni come presidio del territorio, peccato che poi non ascoltano mai le richieste di aiuto e i consigli di chi il territorio lo conosce realmente. A questo si aggiungono i tagli dei servizi nelle aree montane solo perché si ragiona sui numeri e non sulle persone".

Una mancanza di infrastrutture e interventi concreti che è diventata insostenibile per i residenti e per le amministrazioni che, ogni giorno, si trovano a fronteggiare la mancanza di servizi base, come quello del trasporto pubblico locale per gli studenti.

"In Val Tanaro - conclude Sciandra - abbiamo servizi scadenti come il trasporto pubblico locale, attività commercial che sopravvivono con difficoltà, prospettive di riduzione dei servizi sanitari, siamo sempre attenti che venga mantenuto il servizio salva vita del 118 che ha sede a Garessio, accorpamento della filiale di Intesa San Paolo, e adesso il reale rischio di fusione della direzione didattica che ha sede a Garessio con quella di Ceva . Tutto ciò crea disagio ed incertezza ai residenti della valle che oltre ad una decrescita demografica vede uno spopolamento dovuto anche alla mancanza di servizi. A tutta questa situazione abbiamo il dovere di ribellarci insieme alle nostre comunità.

Credo che a breve ci incontreremo come Sindaci per condividere e studiare una strategia comune perché oltre che doveri abbiamo anche dei diritti come chi vive a Mondovì, Cuneo, Fossano o altre Città dove i servizi essenziali ci sono, stessi diritti, stessi doveri, ma anche stessa dignità a coloro come noi che hanno deciso di vivere in un territorio montano".

Arianna Pronestì

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