L’ex consigliere comunale di Ventimiglia, Marcello Bevilacqua, in una lettera alla redazione torna sull'annosa questione del collegamento con il Piemonte e il basso Cuneese grazie al Colle di Tenda per sensibilizzare la politica ligure. Un argomento che teme abbia perso d'interesse o che non ne abbia a sufficienza e che intende con queste sue poche righe riportare all'attenzione. Un vero e proprio appello per salvare due territori confinanti.
“Sono stato in politica per più di un decennio, prima con incarichi all'interno del mio ex partito, poi in prima linea come Capogruppo in Consiglio Comunale di Ventimiglia, quindi conosco piuttosto bene i meccanismi della politica locale e regionale. Questa mia lettera è per sollecitare i politici liguri verso un argomento che sembra a loro estraneo, il Colle di Tenda; vorrei loro ricordare che la Valle Roya sbocca a Ventimiglia, dunque in Liguria e che l'economia del ponente è legata a doppio filo con il Cuneese.
È da orbi non capire che la mancanza di un collegamento stabile tra il basso Cuneese e il ponente Ligure stia penalizzando pesantemente l'economia, anche Ligure. Il Tunnel è l'emblema del fallimento politico (di tutti i colori), 11 anni di lavori per tornare ad avere, se tutto va bene, un tunnel con il semaforo, 5 anni di isolamento totale, zero ristori per le valli e zero presenza da parte dei politici Liguri.
Sulla ferrovia, unica alternativa alla Savona-Torino (un cantiere unico), oltre che avere la limitazione a 40 km/h, assistiamo quotidianamente a ritardi e cancellazioni. Anche qui, la politica latita, alla faccia dei cittadini che per diversi motivi hanno la necessità di spostarsi tra Liguria e Piemonte. Con le mie conoscenze ho provato moltissime volte a coinvolgere politici regionali di maggioranza (per adesso non faccio i nomi, ma chissà) e nessuno si è davvero mai interessato della vicenda. Però Ventimiglia fa il gemellaggio con Limone e magari il giorno che il tunnel aprirà assisteremo a feste e inaugurazioni, che personalmente consiglierei di evitare.
Concludo mettendomi a disposizione di tutti quei politici che vogliano davvero bene alla nostra causa.
La Val Vermenagna e la Val Roya non devono morire, sveglia rappresentanti del popolo”.