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Curiosità | 23 aprile 2025, 14:05

"Un'edizione durissima ma ricca di emozioni": tutti al traguardo i sette equipaggi cuneesi del Panda Raid

Piogge torrenziali, strade impraticabili e inconvenienti continui hanno reso la gara ancora più indimenticabile

"Un'edizione durissima ma ricca di emozioni": tutti al traguardo i sette equipaggi cuneesi del Panda Raid

Un'avventura di quelle che non si possono dimenticare, dove gli imprevisti sono stati i veri compagni di una lunga cavalcata in Panda negli splendidi scenari del deserto marocchino, tra piste e dune, attraverso villaggi abitati da popolazioni miti ed ospitali. 

Il Panda Raid 2025 è terminato il 18 di aprile. Per i sette equipaggi partiti dalla provincia di Cuneo, è stato un viaggio lunghissimo iniziato dalla Valle Stura, via Maddalena, per attraversare il sud della Francia e raggiungere Almeria, nel sud della Spagna, e da qui, in nave, il Marocco. 

Hanno partecipato Manuel Aime e Cristian Ribero; Marco e Mauro Dalmasso, Andrea Grottaroli in squadra con Stefano Rossi; i fratelli Ledda, Gabriele e Andrea, Mauro e Andrea Spinardi, Gino e Andrea Giano e infine Mario Albesiano e Jocopo Romeo. 

Rientro a casa il giorno 21, con le auto messe a durissima prova da un percorso reso impervio dalla pioggia dei primi due giorni, che ha costretto gli organizzatori a modifiche e adattamenti continui. 

E' stato proprio l'adattamento il vero protagonista di questa edizione, con i partecipanti chiusi nelle tende sotto piogge torrenziali, costretti a guidare sotto grandinate improvvise, lungo piste trasformate in torrenti, tra mille guasti meccanici e ruote bucate. Nulla che possa spaventare le mitiche Panda, ancora una volta capaci di superare qualsiasi ostacolo, fedeli scudiere dei 14 cuneesi alla partenza, tutti arrivati al traguardo, qualcuno anche con discreti piazzamenti. 

Anche se, viene ricordato sempre, il Panda Raid non è una gara, ma un'esperienza: costringe a fare i conti con le difficoltà, ad orientarsi senza strumenti tecnologici, a stare ore e ore in auto dove gli agi non sono contemplati. 

In un clima di cameratismo e autenticità, tra scenari mozzafiato, tramonti di fuoco e sotto gli sguardi curiosi e vivi dei bambini che si incrociano lungo gli oltre 2000 chilometri di viaggio. 

Barbara Simonelli

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