Giovedì 24 aprile, alle 14, le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm e la RSU dell’Alstom di Savigliano depositeranno una corona davanti alla lapide all’ingresso dello stabilimento. L’iniziativa è legata alla commemorazione degli operai che, l’8 marzo 1943, presero parte agli scioperi contro il regime fascista.
“Lottarono e morirono per donarci la libertà”: è la frase che accompagna il comunicato diffuso in vista del 25 aprile, ricorrenza che ogni anno rievoca il contributo della classe operaia alla lotta per la liberazione.
Sulla lapide, posata all’ingresso dello stabilimento, è incisa la dedica: "Agli operai della SNOS che l’8 marzo 1943 iniziarono la lotta per la libertà".
Gli scioperi del marzo 1943 iniziarono a Torino il 5 marzo, in un contesto segnato da razionamenti alimentari, salari insufficienti e difficili condizioni di vita. Un chilo di pane arrivava a costare fino a 50 lire al mercato nero, mentre un operaio alla SNOS di Savigliano guadagnava circa 2,90 lire l’ora.
Nel Cuneese, la protesta coinvolse anche lo stabilimento della SNOS, dove 1.200 lavoratori su 1.800 minacciarono di incrociare le braccia. Dopo l’intervento delle autorità fasciste, 224 operai continuarono la protesta e diversi furono arrestati o inviati al fronte dopo il ritiro dell’esonero.
Un anno dopo, nel marzo 1944, il movimento operaio del nord Italia partecipò a uno sciopero generale con rivendicazioni economiche e politiche. Anche in provincia di Cuneo si registrarono adesioni importanti: solo a Verzuolo, l’8 marzo, 1.038 lavoratori delle Cartiere Burgo si astennero dal lavoro per due giorni consecutivi.
Il gesto commemorativo del 24 aprile si inserisce in questo contesto storico, con l’obiettivo di ricordare il ruolo della fabbrica come spazio di resistenza civile, oltre che di produzione. “Un omaggio a chi, con il proprio lavoro e la propria scelta, contribuì alla fine della dittatura”.