Attualità - 07 marzo 2022, 16:23

Conflitto Ucraina, Ferrero in campo per mettere in sicurezza collaboratori e famiglie

La multinazionale langarola è presente nel Paese orientale dalla metà degli anni Novanta. Ora la mobilitazione per portare in salvo 1.400 persone

La sede Ferrero di Alba

La sede Ferrero di Alba

C’è anche Ferrero – insieme a nomi quali Barilla e Cremonini – tra le grandi industrie dell’alimentare italiano interessate direttamente dal conflitto sul fronte ucraino. La multinazionale dolciaria albese è infatti presente da quasi trent’anni in entrambi i Paesi orientali e in Russia in particolare è operativa con lo stabilimento produttivo aperto nel 2008 nel villaggio di Vorsha, distretto di Sobinsky, nella regione di Vladimir, a circa 160 chilometri a est di Mosca.

Un impianto che, con circa 800 dipendenti, rappresenta una delle più grandi imprese del Gruppo Ferrero nel mondo. "Si tratta di un moderno complesso produttivo e logistico con una superficie totale di 80.000 metri quadrati, dove vengono utilizzate le migliori realizzazioni di Ferrero nel campo dell'organizzazione della produzione ad alta tecnologia", si legge sul sito russo dell’industria langarola, che nel 2018, festeggiando il decimo anniversario dall’apertura dello stabilimento, aveva fatto sapere di avere investito sull’impianto di Vladimir 250 milioni di euro, cui sarebbero seguiti altri 60 milioni in dieci anni. Secondo i piani dell’azienda, a partire dal gennaio 2019 dalla Russia si sarebbero dovuti esportare prodotti in 33 Paesi, compresi Germania, Repubblica Ceca, Polonia e Belgio.

Sempre dalla metà degli Anni Novanta Ferrero è presente sul mercato della grande distribuzione ucraina grazie alla sede commerciale attiva nella capitale Kiev e a una rete di addetti formata da circa 70 persone. Interpellata dal nostro giornale, l’azienda albese si dice in questo momento concentrata esclusivamente sull’esigenza di mettere in sicurezza i propri collaboratori: "Siamo addolorati e preoccupati per l’evolversi della situazione - ci spiegano -. Tra agenzie esterne, distributori e le rispettive famiglie ci stiamo prendendo cura di circa 1.400 persone. Abbiamo individuato zone di sicurezza e stiamo aiutando le persone a raggiungerle".

Ezio Massucco

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