“Dopo 40 anni di lotta da parte della resistenza iraniana e della sua leader Maryam Rajavi contro il regime dittatoriale clericale, dopo aver denunciato numerose volte alla comunità internazionale gli atti terroristici del corpo di Pasdaran all'interno dell'Iran, nel medio oriente e nel mondo, dopo aver svelato il sostegno dei Pasdaran a gruppi terroristici come Hezbollah, Hamas, Paramilitari iraqeni e Huthi dello Yemen, e infine dopo la denuncia della dura repressione contro ogni voce dissidente in 43 anni del potere dei mullah in Iran (in particolare dopo l'uccisione dei giovani nelle ultime rivolte che continuano ancora), finalmente il parlamento europeo ha deciso di inserire il corpo dei Pasdaran nella lista dei gruppi terroristici”.
Parole di Khorso Nikzat, medico specialista di chirurgia generale al Santa Croce e Carle di Cuneo e simpatizzante della resistenza iraniana: commenta gli ultimi sviluppi a livello europeo della situazione del suo paese natale, da cinque mesi ormai sconvolto da scontri che hanno già coinvolto oltre 280 città e reclamato – per quanto riguarda il fronte della resistenza, nel nome della libertà dal regime – 750 morti.
Il dottor Nikzat è in Italia ormai da oltre quarant’anni, ha scelto di non fare più ritorno in Iran seppur il paese ospiti ancora alcuni dei suoi famigliari. In Granda, abita a Margarita. Qualche settimana fa TargatoCn l’ha intervistato, per poter avere uno sguardo più vicino e diretto a quel che sta accadendo nel suo paese d’origine.
“Come presidente dell'associazione Medici e Farmacisti Iraniani Residenti in Italia mi congratulo con la presidente del consiglio nazionale della Resistenza Iraniana Maryam Rajavi e tutto il popolo iraniano per questa grande vittoria, che è un inizio alla fine del regime sanguinario degli ayatollah – ha aggiunto Nikzat - . E mi congratulo ancora con il comune di Cuneo, che ha sempre dichiarato vicinanza alla Resistenza iraniana sia tramite il gemellaggio con la città di Ashraf, sia con il conferimento della cittadinanza onoraria a Maryam Rajavi”.
“Il prossimo passo dovrà essere la chiusura delle ambasciate iraniane in Europa, ma la vittoria del popolo iraniano per la libertà, oggi, è più che mai vicina” ha concluso Nikzat.