- 31 marzo 2023, 09:39

Leonardo, il piccolo di Mondovì che per curarsi ha bisogno di una lente che in Europa non si vende più

Lo scorso mercoledì primo confronto tra la Bausch + Lomb e il professor Massimiliano Serafino, dell'U.O.C. di oculistica del "Gaslini" di Genova, che ha operato Leonardo e altri bambini con la stessa patologia

Mamma Anna e il piccolo Leonardo

Mamma Anna e il piccolo Leonardo

C'è stata una piccola svolta per Leonardo, il bambino di Mondovì di quasi due anni che, affetto da una rara malattia, la cataratta congenita monolaterale, per curarsi ha bisogno di una speciale lente prodotta in America e che, da circa un anno, in Europa non viene più commercializzata. 

A raccontare la sua storia ai giornali era stata la mamma, Anna, che quotidianamente condivide con centinaia di altre famiglie progressi e difficoltà del figlio, attraverso il profilo Instagram "Lavolpeeilleonebendato" (leggi qui)

Dopo il tam-tam sui giornali della provincia, il caso è stato preso a cuore dalla Regione Piemonte e, il presidente Alberto Cirio, si è messo in contatto prima con il professor Massimiliano Serafino, dell'U.O.C. di oculistica dell'istituto "Giannina Gaslini" di Genova e poi con i referenti in Italia per la casa farmaceutica Bausch+Lomb, che produce le lenti Silsoft. 

E così anche da altre regioni sono emerse le storie di altri bambini che vivono la stessa situazione di Leonardo. Ad interessarsi del caso, dopo la Regione Piemonte, anche la Regione Sicilia e l'europarlamentare Gianna Gancia (leggi qui)

Il primo passo di quella che potrebbe essere una svolta è stato compiuto mwrcoledì 29 marzo, quando si è svolta una call tra gli incaricati della Bausch+Lomb e il professor Serafino, che ha operato Leonardo e molti altri bambini con la stessa patologia. 

Il problema è che, come era già stato evidenziato, il nuovo packaging (prima in vetro, ora un blister in plastica, ndr) delle lenti non ha la dicitura CE quindi non può essere distribuito all'interno dell'Unione Europea. 

La ditta dovrebbe richiedere l'approvazione, seguendo il protocollo della Medical Device Regulation (MDR, il regolamento Ue sui dispositivi medici), e tutto ciò prevede una verifica preliminare per accertare che il cambio di confezione non abbia compromesso la qualità delle lenti.  

Una procedura tutt'altro che semplice e immediata, ma dagli enti regionali e da parte di tutti i politici che hanno preso a cuore la storia di Leonardo, c'è l'assoluta volontà di collaborare per agevolare il più possibile le procedure. 

Intanto il primo piccolo traguardo: individuare la problematica, parlare con la casa farmaceutica e porre le basi per un confronto che porti a una soluzione.

Arianna Pronestì

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