Come gestire correttamente i flussi dei turisti che sempre più numerosi affollano i borghi del vino? Una domanda alla quale ognuno risponde a suo modo, in qualche caso sollevando anche polemiche, come successo con la riflessione avanzata dall’Osservatorio Tutela Paesaggio di Langhe e Roero, a cui la sindaca Renata Bianco ha risposto in merito alle critiche ricevute su Barolo. E un’ulteriore risposta al problema arriva dall’Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo, che da tempo sta cercando di risolvere questa criticità.
«Capisco la problematica su cui l’Osservatorio ha pensato di riflettere a suo modo - afferma Roberto Passone, presidente dell’Unione di Comuni - e il tema principale di tutto riguarda la gestione dei flussi e non l’“overtourism”.
Le presenze dei visitatori sono in costante aumento da anni, e ci si sta ponendo determinate domande sul territorio in merito a come accogliere e come strutturarsi ulteriormente, ma credo che occorra fare attenzione ai fatti. L’esempio di Barolo, affollato di automobili, non significa che a ogni vettura corrispondano quattro/cinque occupanti. Questo perché ci si muove spesso anche da soli con l’auto, senza magari razionalizzare il trasporto».
E proprio su questo l’Unione sta lavorando: «Stiamo cercando finanziamenti tramite bandi - continua il presidente - per creare una mobilità sostenibile che possa essere a servizio di scuole, abitanti dei vari paesi del territorio, e turisti, in un’ottica che si avvicina a quella suggerita dell’Osservatorio, e che vuole razionalizzare i flussi turistici in modo da permettere una maggior vivibilità nei vari paesi, soprattutto nei periodi di punta, che occupano ormai molti mesi dell’anno.
E dirò di più: stiamo studiando, ancora in fase embrionale, un sistema informatico basato sull'intelligenza artificiale per la gestione dei vari flussi. Non è facile, soprattutto perché ci si scontra poi con la realtà: le carenze economiche dei Comuni non permettono grandi investimenti, ma non per colpa degli amministratori, sia chiaro. Per questo siamo alla ricerca di fondi per migliorare una situazione che esiste, ma che fa parte di un quadro d’insieme che ha portato molti vantaggi al territorio e ai suoi abitanti».
Il presidente conclude con un appunto: «Magari per evitare queste riflessioni, forse troppo dure, come quella dell’Osservatorio, dobbiamo cercare anche di comunicare meglio quello che come Unione stiamo facendo in questo senso. Siamo aperti al confronto per discutere e scambiare idee per il futuro».