“Siamo soddisfatti ma ora usiamo questo anno per creare le condizioni economiche senza cui questa transizione ecologica non si può attuare”. È il commento a caldo di Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, all'indomani del decreto del Governo che ha fermato il blocco dei veicoli Euro 5, rinviandolo di un anno.
“Saranno dodici mesi in cui la società potrà respirare, rispetto ad un provvedimento ideologico, stupido e assolutamente fuori luogo – rincara la dose Felici -. Non perdiamo questo periodo. Occorre costruire le condizioni economiche. Dobbiamo partire dall'economia, diffondere ricchezza e capacità economica e dopo pensare alla transizione energetica”.
Un blocco, quello degli Euro 5, che colpiva artigiani e società insieme: “Si imponeva a persone e aziende che arrivano da 12 anni di recessione indotta, covid e speculazoni internazionali a sostituire dei mezzi che andavano ancora bene. Mezzi che non inquinavano più di certe macchine elettriche che utilizzano comunque energia che arriva da fonti non rinnovabili. Si chiedeva a queste persone e a queste aziende di indebitarsi ancora di più, posto che le banche ti dessero il denaro per cambiare la macchina”.
“È un tema nazionale, non solo piemontese o del bacino padano – conclude Felici -. Non possiamo continuare a subire pressioni da parte dell'Europa rispetto a una situazione climatica che ci penalizza. Ma non è colpa nostra se abitiamo in bacino padano dove non c'è ricambio dell'aria. Si intervenga sul riscaldamento piuttosto, perchè il traffico veicolare non incide sull'inquinamento”.