Al Direttore - 28 ottobre 2023, 08:05

"Alba, ma che fine ha fatto Pinot Gallizio?"

L'illustratrice Claudia Corso Marcucci, che su Pinot Gallizio ha realizzato una tesi, ha recentemente fatto visita alla capitale delle Langhe. Ma è rimasta sorpresa: "Ho potuto visitare solo uno dei dittici disponibili"

"Alba, ma che fine ha fatto Pinot Gallizio?"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera inviata alla nostra redazione dall'artista e illustratrice Claudia Corso Marcucci.

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Gentile Direttore,

recentemente mi sono recata ad Alba. Finalmente: ho fatto una tesi su Pinot Gallizio ma a causa del Covid e la mia mobilità era limitata. Non vedevo l’ora di vedere la città che l’artista aveva così tanto amato, dedicandogli tutta la sua vita. Casualmente, la visita è coincisa con l'ultima edizione della Fiera del Tartufo, una festa storicamente importante per Alba e per Pinot Gallizio. Ma ad Alba, di Pinot Gallizio, non ho trovato traccia.

Che fine ha fatto Pinot Gallizio, l'uomo che ha elevato la città a centro d'arte internazionale, e per il quale ha speso il proprio impegno pubblico come consigliere comunale per due mandati? 

Investigando un po' si scopre che nella sede del Comune è custodito un dipinto, "Il lichene spregiudicato", insieme a due di Piero Simondo, altro protagonista del periodo di fibrillazione e sperimentazione artistica di Alba (e pure lui dimenticato). Il municipio, purtroppo, non è visitabile.

Un altro dipinto si trova nel Teatro Sociale "G. Busca", il bellissimo "La notte etrusca", di cui era entusiasta anche Carla Lonzi nel suo periodo di critica d’arte. Anche questo, non ho avuto il piacere di poterlo vedere. 

Il Centro Studi Beppe Fenoglio, dove si dovrebbero trovare altre opere compresa l’ultima, "L’anticamera della morte", mi fa sapere che dal periodo del Covid non è più visitabile. Anche queste, quindi, non ho avuto il piacere di poterle vedere.

L’unica soddisfazione (si fa per dire) mi è stata concessa dalla Sala Fenoglio, nel complesso del cortile della Maddalena, dove si stava tenendo un evento legato alla Fiera Internazionale del Tartufo. Sono riuscita ad accedere e a godermi il grandioso dittico "Le fabbriche del vento". Più o meno. I due dipinti erano per una parte coperti da impalcature che pubblicizzavano l’evento ma una delle due era appoggiata sulla superficie del dipinto: spero solo che sia stato danneggiato. 

La città di Alba ha molte bellezze in comune con tante città italiane: un delizioso centro storico, delle belle chiese, una tradizione gastronomica invidiabile. Come spesso accade in Italia ci vantiamo del nostro patrimonio artistico che si riduce a costosi pranzi con deliziosi vini in centri storici, alimentando solo ed esclusivamente l’industria turistica. Come spesso accade ci dimentichiamo di tutta una rete che è esistita e che può tornare a esistere di intellettuali, artisti e artiste, scrittori e scrittrici, valorizzando una figura che solo e solamente Alba ha: Pinot Gallizio.

Claudia Corso Marcucci

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