Non solo il centrosinistra non troverà il candidato presidente sotto l’albero di Natale, ma – avanti di questo passo – forse nemmeno nell’uovo di Pasqua.
Dopo lo stop alle primarie, che - nelle intenzioni del segretario regionale Pd Mimmo Rossi – avrebbero dovuto tenersi il 17 dicembre, tutto pare essersi arenato.
In pista restano i nomi della deputata Chiara Gribaudo e del vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle, esponenti di punta del Pd nazionale e piemontese.
Si guardano, si studiano, ammiccano, curano ciascuno le loro reti e correnti, ma nessuno dei due ha fatto né un passo indietro né uno avanti.
“La palla – spiega Valle - è sui tavoli romani. Noi, dal Piemonte, possiamo fare ben poco. Dobbiamo ancora capire se vogliamo fidanzarci coi 5 Stelle che mi sembrano a loro volta in attesa di non so bene quali eventi. Conte partecipa alla nostra manifestazione a Roma ma subito dopo dice che non vuole fare da stampella. Il nodo vero – osserva Valle – non sono i programmi sui quali c’è una sostanziale comunanza di intenti, ma trovare un candidato che sia gradito a tutti”.
Gribaudo, che probabilmente rispetto ai tavoli romani qualche informazione in più l’avrebbe, non la rivela, limitandosi a dire che gli sforzi del partito nelle ultime settimane sono stati tutti concentrati sulla manifestazione di piazza del Popolo di sabato scorso.
Rispunta dunque, seppur timidamente, l’ipotesi “civica”, cioè di un candidato o di provata esperienza, al momento fuori dalla mischia partitica e senza etichette di partito, o espressione della cosiddetta “società civile”.
“Non è idea peregrina che tra i due litiganti (si fa per dire) – confida Valle – ci possa essere un terzo che goda”.
Ed ecco riaffacciarsi il nome di Federico Borgna, già sindaco di Cuneo e presidente della Provincia di Cuneo, nonostante lui stia tessendo la sua tela per la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo il cui rinnovo avverrà ad aprile, un paio di mesi prima della consultazione elettorale regionale.
A precisa domanda, Valle mette le mani avanti e risponde evasivamente: “Quella di Borgna è una suggestione avanzata da Italia Viva, che, tra l’altro, non sappiamo nemmeno ancora se farà parte del centrosinistra, per cui è impossibile esprimere un giudizio rispetto a ciò che, allo stato dell’arte, nulla è se non un chiacchiericcio”.
Tra un rinvio e l’altro, resta il fatto che un disgelo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle ancora non c’è stato, mentre i “cespugli” civici guardano con crescente disappunto ad una situazione che non accenna a sbloccarsi.
Col passare delle settimane si ha la sensazione che il centrosinistra aspetti un candidato presidente “Godot”, che - come nell’opera di Beckett - non arriva mai.
Alberto Cirio, nonostante non abbia ancora il via libera da Giorgia Meloni, è in campagna elettorale ormai da mesi e, specie nel Cuneese, non manca ad alcun appuntamento, dispensando sorrisi, stringendo mani e abbracciando nonni e bambini.