Quella facoltà il Governo l’aveva resa possibile inserendone la previsione nel Decreto Milleproroghe di fine anno, in verità limitandosi a dare applicazione alla normativa sugli adeguamenti dei pedaggi autostradali attiva nel nostro ordinamento dal 2001. Una possibilità, quella di adeguare le tariffe al tasso di inflazione Nadef incrementando i pedaggi a una misura stabilita nel 2,3%, che alcuni concessionari hanno puntualmente fatto propria a far data da ieri, lunedì 1° gennaio 2024.
Così è stato allora per l’autostrada A33 Asti-Cuneo. La società di gestione ne dà conto con una comunicazione sul proprio portale, spiegando come "possibili variazioni sul pedaggio finale potrebbero derivare, anche da aumenti praticati da alcune concessionarie interconnesse (ad esempio la A6 Torino-Savona, che ha praticato un identico incremento, ndr), oltre che dall’arrotondamento unico per eccesso o per difetto ai 10 centesimi di euro, come previsto dal D.I. n. 10440/28/133 del 12/11/2001".
Quest’ultimo caso sembra quello riguardante il passaggio alla barriera di Govone, ai suoi ultimi mesi di servizio prima di venire sostituita dal sistema di esazione noto come "free flow".
Nell’impossibilità di contattare telefonicamente la società concessionaria ai numeri indicati dal suo portale, la riprova sull’incremento applicato all’attraversamento che precede l’uscita di Alba Est (Castagnito) ci arriva dal sistema di calcolo automatico del pedaggio di Autostrade per l’Italia (qui https://www.autostrade.it/it/pedaggio, i tentativi fatti sull’analogo strumento presente sul portale dell’A33 non sono andati a buon fine), secondo il quale, evidentemente proprio per effetto dell’arrotondamento possibile per legge, il passaggio di un’automobile (classe A) passa dai 2,60 euro in vigore dal 1° gennaio scorso (anche allora era stato praticamente un aumento) agli attuali 2,70 euro, mentre un mezzo pesante a 5 o più assi arriverà a spendere 8,30 euro. Questo per un percorso quantificato in 20 km.
Sale intanto a 0,70 euro per le auto e a 2,20 euro per i mezzi pesanti il pedaggio a un’altra barriera della stessa tratta, quella di Cherasco, mentre la rimanente parte dell’A33, da Marene a Sant’Albano Stura (impossibile inserire Cuneo Est tra le destinazioni della simulazione) costa, sempre per la prima classe di pedaggio, quella di moto e automobili, un totale di 4,10 euro.
In virtù dello stesso incremento (2,3% con arrotondamento ai 10 centesimi) si sale a una richiesta di 13.10 euro per percorrere in automobile il tratto A6 Torino-Savona dell’Autostrada dei Fiori (Adf), dalla Barriera di Torino al casello di Savona-Vado. Richiesta che sale a 27,90 euro nel caso di mezzi pesanti a 5 assi o più.
Secondo lo stesso simulatore arrivare a Cuneo in auto percorrendo prima la A6 e quindi la A33 costa 10 euro tondi tondi per 98 km (dalla barriera di Torino a Castelletto Stura). Arrivare a Fossano, sempre in auto, costa 6,80 euro per 75 km. A Mondovì 7,40 euro per 81 km. A Ceva 9,10 per 100 km.
Una buona notizia, per consumatori e viaggiatori, riguarda invece la mancata applicazione dell’aumento sull’altra tratta di competenza dell’Autostrada dei Fiori, il tronco A10 Savona-Ventimiglia. "Si comunica – si legge sul portale dell’Adf – che le tratte di esclusiva competenza A.d.F.- Tronco A10 SavonaVentimiglia non sono interessate da alcun aumento. La Société des Autoroutes Escota ha applicato un 'incremento tariffario' sulla tratta di propria competenza Roquebrune/Frontiera compresa nel pedaggio dei transiti con entrata o uscita presso la Barriera di Confine di Stato.
Dal 1° gennaio 2024 possibili variazioni sul pedaggio finale potrebbero derivare, oltre che da aumenti praticati da alcune concessionarie interconnesse a seguito degli adeguamenti delle tariffe disposti con i Decreti Governativi, anche dall’arrotondamento unico per eccesso o per difetto ai 10 centesimi di euro, come previsto dal D.I. n. 10440/28/133 del 12/11/2001".