L’obiettivo – per lo stabilimento Michelin di Cuneo – è quello di arrivare a produrre un +16% annuo di energia da fonti rinnovabili e un riduzione di emissioni inquinanti pari a 18 tonnellate l’anno. La strada? L’installazione nell’area di frazione Ronchi di un impianto di ‘trigenerazione’ con produzione di energia da fonti rinnovabili a bassissimo impatto ambientale, che porterebbe appunto lo stabilimento alla totale autonomia energetica.
Se ne è parlato nella serata di ieri (lunedì 12 febbraio) nella sala del Consiglio comunale del capoluogo, in occasione della riunione della II Commissione consiliare presieduta da Flavia Barbano (Centro per Cuneo).
Presente l’assessore Alessandro Spedale e l’architetto Ivan Di Giambattista del Comune. Nella zona riservata al pubblico, diversi dei residenti del quartiere coinvolto.
La riduzione della fascia di rispetto stradale
Ma se il progetto riguarda una ditta privata perché un passaggio in commissione urbanistica? All’ordine del giorno, l’argomento è stato presentato per la necessità di richiedere al Comune una riduzione della fascia di rispetto stradale su via Pollino: “La richiesta da parte della ditta Edison Next Spa, incaricata della costruzione dell’impianto di trigenerazione, è arrivata agli uffici della Provincia nel 2023” ha spiegato Di Giambattista.
“A noi viene chiesto di acconsentire alla riduzione della fascia di rispetto stradale da venti a sette metri e mezzo, necessaria alla costruzione di un riempimento, un muro alto circa tre metri e lungo cinquanta che funga da protezione relativamente ai rumori del futuro impianto. Ma, soprattutto, che contenga un piazzale per lo stoccaggio dei materiale necessari al funzionamento dell’impianto energetico”.
La modifica non sostanziale – che verrà come variante parziale al Piano Regolatore comunale – presuppone insomma di ridurre la fascia di rispetto per permettere l’edificazione (altrimenti impossibile). Verrà portata nel prossimo Consiglio comunale, quindi la palla passerà alla Provincia, che dovrà far redigere un progetto concreto.
Sturlese e i Bongiovanni: “Deroga potenzialmente pericolosa”
L’atto di riduzione della fascia di rispetto di una strada trafficata come via Pollino ha generato tra i consiglieri presenti del dibattito. I meno d’accordo con la posizione del Comune sono stati Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), Valter Bongiovanni (Lega) e Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia).
“Per raggiungere un obiettivo buono e importante si usano metodi discutibili – ha detto il decano dei Beni Comuni - : in termini di sicurezza stradale ridurre la fascia di rispetto non è una gran trovata. Serve valutare la cosa con cautela. Non c’erano altre soluzioni? Parrebbe di no, ma personalmente credo la fascia vada mantenuta così com’è”.
Dello stesso parere i due Bongiovanni: “Non mi pare una grande idea, con deroghe di questo tipo, realizzate ‘una tantum’, si creano precedenti pericolosi e complessi. C’è davvero bisogno di questa riduzione della fascia di rispetto stradale, lì? Realizzare un imbuto tramite l’aggiunta di un ostacolo, seppur contenuto nello spazio, è davvero rischioso. Inoltre, bisogna anche pensare alla strada che confina con il nucleo abitato di tetto Rabbia: siamo sicuri che i residenti siano contenti della cosa?”
Luca Paschiero ed Elio Beccaria (Crescere Insieme) si sono invece dimostrati d’accordo con la proposta: “Il muro di contenimento sarà in prossimità del locale cavalcavia, si parla quindi di un impatto minimo sulla circolazione viaria a fronte invece di miglioramenti in senso ambientale tutt’altro che banali – hanno detto - . Non si configurano ‘strozzature’ al traffico di alcun tipo”.