Economia - 22 febbraio 2024, 10:55

Con le acquisizioni la galassia Ferrero supera il tetto dei 20 miliardi di fatturato globale

La produzione di Nutella stabile sopra il mezzo milione di tonnellate l’anno. La corsa dei prezzi di cacao e zuccheri portano i costi delle materie prime a 7 miliardi (+23%). Nell'ultimo biennio staccate cedole alla famiglia per 1,3 miliardi di euro

Il Centro Ricerche Ferrero di Alba

Il Centro Ricerche Ferrero di Alba

Una crescita superiore al 20% rispetto all’esercizio precedente. E lo stesso fatturato che, giunto sopra i 17 miliardi di euro (da 14), avrebbe in verità sfondato il significativo tetto dei 20 miliardi se si considerano le acquisizioni che il gruppo della Nutella ha compiuto negli anni utilizzando il veicolo operativo della società belga Cth, il ricorso alla quale ha più volte accompagnato la strategia di acquisizioni voluta dal presidente operativo Giovanni Ferrero e messa in atto dall’amministratore delegato Lapo Civiletti

Diversi e puntualmente segnalati dalle pagine delle cronache economiche nazionali e internazionali i nomi divenuti oggetto dello shopping di Ferrero a partire dal 2016. Gli ultimi marchi arrivati a far parte della galassia afferente la multinazionale dolciaria con radici nella capitale delle Langhe sono quelli dello storico produttore Usa di gelati Wells, rilevato nel gennaio 2023 grazie a un investimento pari a 1,8 miliardi di euro (sono invece 811 i milioni spesi per migliorie su impianti e stabilimenti effettuati dal gruppo nell’ultimo esercizio) e che in soli sei mesi avrebbe già contribuito al fatturato globale dell’impero internazionale fondato dal cavalier Michele per qualcosa come 1,1 miliardi

Vendite che si aggiungono ai 17 miliardi registrati nel bilancio consolidato, guardando alla geografia realizzate ancora con un’importante prevalenza del Vecchio Continente (10,1 miliardi, contro i 9,1 dei dodici mesi precedenti) rispetto ai Paesi extra Ue, dove la crescita anno su anno è però del 40%, da 4,9 a 6,9 miliardi, con la Nutella a fare sempre la parte del leone con una produzione ormai stabilmente sopra le 500mila tonnellate all’anno

Note positive, ben descritte nella relazione di accompagnamento al bilancio 2022/2023 della capogruppo lussemburghese Ferrero International, alle quali si affiancano anche elementi meno positivi là dove si passa ai capitolo di costi delle materie prime in forte crescita come a quello di utili pur stellari, proprio in ragione di quest’ultima dinamica, crescono a un decimo della velocità, rispetto alle vendite.  

Secondo quanto riportato da "Corriere Economia" nell’ultimo esercizio i margini del gruppo non hanno seguito il fatturato. Gli utili del gruppo sono infatti passati da 751 a 753 milioni, in crescita dello 0,2% rispetto ai dodici mesi precedenti. 

Sul fronte dei costi si rilevano importanti rincari non soltanto sul fronte degli oneri finanziari, ma pari a un significativo +23,9% per le materie prime, a 7 miliardi di euro. Coi prezzi delle fave di cacao che "hanno toccato i livelli più alti degli ultimi anni", in ragione di una crescita generalizzata della domanda globale ma anche della diminuzione della produzione nei Paesi africani per ragioni legate al cambiamento climatico. Come vi sarebbero "la scarsità della produzione globale, elevati prezzi dell’energia e fattori speculativi" alla base dell’analogo incremento registrato nelle quotazioni dello zucchero. 

I DIVIDENDI ALLA FAMIGLIA

Nell’ultimo esercizio, si legge ancora nella relazione di accompagnamento al bilancio secondo quanto riportato da Via Solferino, Ferrero International ha pagato 650 milioni di dividendi alla società controllante Schenkenberg, cassaforte di famiglia anch’essa con sede in Lussemburgo. In due anni si parla di cedole per poco meno di 1,3 miliardi di euro, che salgono a quasi 10 estendendo  all’orizzonte dell’ultimo ventennio. Schenkenberg fa capo a Giovanni Ferrero per il 75,71% delle azioni attraverso le società Bermic (49,01%) e Gmbf (26,7%). La quota residua fa invece capo a M2J Holding, controllata dagli eredi del fratello Pietro.

Ezio Massucco

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