Attualità - 16 maggio 2024, 17:15

Bergolo si prepara ad una serie di attività e iniziative per promuovere il turismo di ritorno

Il piccolo comune accoglierà gli italo-discendenti alla riscoperta delle proprie radici con un programma variegato

Bergolo si prepara ad una serie di attività e iniziative per promuovere il turismo di ritorno

Il 2024 è stato dichiarato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale l’Anno delle radici italiane, un’occasione importante per la rivalutazione dei piccoli borghi come Bergolo che si prepara ad accogliere gli italo-discendenti alla riscoperta delle proprie radici, un territorio che conserva la sua autenticità, in grado di restituire al turista di ritorno, le tradizioni, la cultura e la costruzione della propria storia familiare.

Nel febbraio 2023, il Comune di Bergolo ha aderito al Bando, rivolto ai piccoli comuni d’Italia (inferiori ai 5000 abitanti): sono stati in tutto 800 i comuni italiani aderenti e premiati, 42 in Piemonte e 16 in provincia di Cuneo tra questi Bergolo.

Il turismo delle radici, si ispira al “rooting”: l’impulso rigenerativo ispirato all’omonimo processo naturale, ossia la capacità di molte piante di rigenerarsi nell’inarrestabile spinta della vita che continua a generare radici che si moltiplicano nel tempo nonostante le tempeste ed il passare delle generazioni.

Il turismo delle radici riguarda tutti gli italiani che vivono all’estero e i loro discendenti, che tra gli anni Settanta dell’Ottocento e gli anni Settanta del Novecento, sono stati coinvolti dal fenomeno dell’emigrazione.

L’ENIT ha calcolato circa 80 milioni di italo-discendenti che vivono in Argentina, Uruguay, Paraguay, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Regno Unito e USA, che intraprendono il viaggio di ritorno per vivere i luoghi d’origine o i luoghi dei loro antenati. Diversi motori emotivi spingono gli italo-discendenti a intraprendere questo importate viaggio di ritorno “a casa” alla scoperta dei luoghi della memoria e dell’identità, la nostalgia dei migranti di prima generazione, la ricerca delle proprie radici per consolidare la propria identità, la curiosità di scoprire ed emozionarsi nell’esperienze legate alle radici genealogiche e infine gli Ambassador, testimoni di italianità all’estero.

Il “Turismo delle Radici” rappresenta un’occasione importante di destagionalizzazione del turismo anche per Bergolo, il Paese di Pietra, premiato con la Bandiera Arancione dal  Touring Club Italiano per la sua qualità turistico-ricettiva e che ha avviato un progetto con l’obiettivo di guidare i turisti alla riscoperta delle proprie origini, attraverso esperienze autentiche, sulle tracce degli antenati, sui sentieri della memoria, della cultura e delle tradizioni e offrire al territorio un’opportunità di crescita e sviluppo, promuovendo la sua destinazione turistica caratterizzata da una natura incontaminata, come quella dell'Alta Langa e dai valori di semplicità e genuinità che la contraddistinguono.

Il turismo di ritorno diventa così, ponte per riconnettere passato e presente, rinsaldando il legame e i rapporti tra le piccole comunità all’estero e l’Italia. Bergolo: conta oggi 55 residenti e 64 (AIRE) che si sono trasferiti in Argentina negli anni 1920/40.

Il nome “Italea” (piattaforma del Ministero creata apposta per questo progetto) trae ispirazione dalla parola “talea”, il processo attraverso il quale una pianta si propaga: tagliando una parte e ripiantandola, si permette alla pianta di rigenerarsi, sviluppando nuove radici. Un parallelo con le migrazioni, dove chi ha lasciato l’Italia ha piantato le proprie radici in nuove terre.

Il progetto Italea si rivolge sia a coloro che già conoscono le proprie origini italiane e che vogliono organizzare un viaggio per esplorare i luoghi, le tradizioni e la cultura dei propri antenati, sia a chi desidera scoprire la propria discendenza italiana, e che potrà avvalersi di una rete di genealogisti esperti pronti a guidare in questo affascinante percorso di ricerca delle proprie radici.

Il programma che il Comune di Bergolo e la collaborazione delle Associazioni Erasmus+ presenti sul territorio con i gruppi di solidarietà è stato improntato nello spirito del Bando ministeriale, momenti di aggregazione, il cibo della tradizione unisce anche culture con abitudini diverse. Momenti fortemente ludico musicali che oggi non sono più in uso diffuso. Un programma davvero amplio e variegato come si vede dalla locandina in allegato.

Files:
 Anno delle radici Programma (802 kB)

comunicato stampa

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