Economia - 20 giugno 2024, 18:11

Egea, il Tribunale di Torino si riserva di decidere sull’omologa degli accordi di ristrutturazione

Prima udienza in vista del via libera al piano di salvataggio della multiservizi, atteso entro il termine di mercoledì 26 giugno

Egea, il Tribunale di Torino si riserva di decidere sull’omologa degli accordi  di ristrutturazione

"Il Tribunale si è riservato di decidere sulla richiesta di omologazione". Questo, in una stringata nota, fa sapere il Gruppo Egea in merito all’udienza tenuta questa mattina, giovedì 20 giugno, presso il palazzo di giustizia del capoluogo regionale, dove il Tribunale delle Imprese di Torino era chiamato a valutare gli accordi di ristrutturazione propedeutici all’operazione di salvataggio della multiservizi (leggi qui).  

Secondo quanto previsto dalla normativa in materia, la procedura di composizione negoziata della crisi aperta dal gruppo di Alba il 26 giugno 2023 dovrà chiudersi entro il termine massimo previsto in un anno. Un passaggio decisivo è quello rappresentato dall’emanazione del decreto col quale il Tribunale autorizza a proseguire con gli accordi di saldo e stralcio intanto stretti con le singole categorie di creditori: fornitori, obbligazionisti e banche. Intese volte a ridurre considerevolmente una situazione debitoria che nello scorso settembre vedeva il gruppo gravato da oltre 800 milioni di euro di passività a fronte di asset valutati poco oltre i 500 milioni. 

Compiuti questi passi il controllo della galassia di società che fanno capo alla multiservizi fondata dalla famiglia Carini verrebbe poi affidata a una new-co compartecipata al 50% dal gruppo Iren e per la restante parte dalle banche creditrici di Egea sulla base di crediti coperti da garanzie

Si attende quindi di conoscere quale sarà la valutazione del Tribunale di Torino rispetto all’operazione, il cui iter dovrebbe poi proseguire con il vaglio dei bilanci 2022 e 2023 della capogruppo Egea Spa e delle sue controllate – non ancora approvati – e quindi, nei primi giorni di agosto, col closing dell’operazione e il passaggio della multiservizi sotto la guida industriale del gruppo con radici tra Torino, Genova e l’Emilia Romagna

Ezio Massucco

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