Sono numerose anche da Alba, nella cui Procura aveva operato prima dell’accorpamento di quel tribunale, le attestazioni di stima giunte in questi giorni all’indirizzo della dottoressa Laura Deodato, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Asti, che il Consiglio Superiore della Magistratura ha ora indicato nel prestigioso incarico di procuratore aggiunto in sostituzione del collega Vincenzo Paone, intanto andato in pensione.
Una decisione sulla quale l’organo di autogoverno della magistratura si era espresso prima in commissione e poi nel suo plenum con voto unanime, e che ha portato all’insediamento nell’incarico avvenuto con la sobria cerimonia tenuta nei giorni scorsi presso il palazzo di giustizia astigiano, alla presenza del presidente del Tribunale Paolo Rampini.
Una scelta che premia – tra le più giovani d’Italia, peraltro – una figura di magistrato dalle qualità unanimemente riconosciute, che da sempre opera in prima linea nell’impegno contro la criminalità e nell’affermazione di una giustizia a favore dei fragili, come riprovano l’abbondante e diversificata casistica che negli anni di sua permanenza nelle due sedi ha visto la pubblico ministero nativa di Viterbo impegnata in prima persona sul fronte dell’accusa.
Un complesso di indagini che tra le più clamorose annovera inchieste complesse e delicate come quella relativa alla bancarotta miliardaria del "crac Marenco", o quella legata all’orribile omicidio di Elena Ceste, passando per decine di altri casi. Tra gli ultimi, e solo per citarne alcuni, l’incendio doloso che ha portato alla morte di un imprenditore cinese a Monticello d’Alba (qui), la recente inchiesta sullo spaccio di cocaina tra Alba e Bra che ha portato a undici patteggiamenti (qui), il caso dell’impiegato di Priocca suicida dopo essere stato vittima di una grave estorsione (qui)
Un’attività alla quale il nuovo procuratore aggiunto ha sempre affiancato un impegno di testimonianza a favore soprattutto dei più giovani, con incontri nelle scuole come quello che nei mesi scorsi l’aveva portata al Teatro Sociale per aiutare gli allievi delle scuole superiori albesi a riflettere sull'attuale emergenza rappresentata dal fenomeno della violenza di genere.