Sport - 08 ottobre 2024, 15:40

45° del rugby a Cuneo: le "vecchie glorie" sono tornate in campo (FOTO)

Rugby protagonista lo scorso sabato a Cuneo. Prima un convegno-dibattito, a seguire "partitella" a Piccapietra

45° del rugby a Cuneo: le "vecchie glorie" sono tornate in campo (FOTO)

Nell’ambito dell’incontro relativo al 45° del rugby a Cuneo - organizzato dall’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in Provincia di Cuneo e dal Cuneo Pedona Rugby - dopo i saluti istituzionali dell’assessore Fantino, si sono avviati i lavori con la comunicazione di Enrico Pagano relativa a sport e società in Italia fra gli anni Settanta e gli Ottanta, un’interessante relazione che ha restituito la dimensione e la crescita dello sport italiano (nel 1959 vi erano 1.200.000 praticanti, con un rapporto di 9 uomini per ogni donna, nel 2017 si contano 14.300.000 sportivi con un rapporto di 3 a 2) nonché il coinvolgimento di fasce più ampie di popolazione.

Il passaggio allo sport di massa, tra anni ’70 e ‘80 avviene con la combinazione di tre fenomeni importanti: il boom demografico degli anni Sessanta (baby boomers), il miglioramento generale delle condizioni economiche e la diffusione capillare dell’educazione motoria avvenuta grazie alla scuola media.

La comunicazione di Elvis Lucchese focalizza l’attenzione su come il rugby italiano arriva ai decenni Settanta e Ottanta: nel dopoguerra e sino alla fine degli anni Sessanta l’ovale ha popolarità e visibilità assai contenute in parte a causa dell’etichetta di “sport fascista”, che ingiustamente ancora lo indentificava e in parte perché considerato uno sport minore, “povero”, privo di investimenti di rilievo e quindi di guadagni.

Il clima cambia radicalmente negli anni Settanta, con l’arrivo delle prime significative sponsorizzazioni legate a grandi marchi nazionali, con queste iniziano a giungere anche giocatori e tecnici stranieri che migliorano notevolmente la qualità del gioco e la sua attrattiva: la partita domenicale non è più solo per gli ex, per i pochi appassionati, ma inizia a coinvolgere fasce di pubblico sempre maggiori.

Con la diffusione del professionismo, la popolarità assume rilievo televisivo a partire dagli anni Novanta e tocca il suo apice con l’ingresso dell’Italia nel blasonato torneo delle Cinque Nazioni divenuto, a partire dal 5 febbraio 2000, delle Sei Nazioni.

Successivamente, Bruno Papa ha brevemente illustrato l’esperienza dell’Alba Rugby, un club attivo ormai da più di un decennio che si avvia a intraprendere un percorso sportivo di alto profilo a cui sono seguite le tre coinvolgenti testimonianze di Diego Anghilante, Fabrizio Orcellet e Vittorio Sommacal, elementi imprescindibili del rugby cuneese.

La giornata è poi proseguita all’impianto cuneese di Piccapietra per una divertente partitella touch che ha visto coinvolte le “vecchie glorie” rinforzate da elementi della squadra senior del Cuneo Pedona Rugby e si è conclusa con la consegna delle maglie ricordo dell’evento e con la cena sociale

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