Omicidio di Bra: nel giudizio d’appello condanne ridotte per Luppino e Savoia

Ventinove anni e 11 mesi di carcere per Nicholas Luppino. Ventisei anni e 8 mesi per Daniele Savoia. 

Sono le condanne che la Corte d’Assise d’Appello di Torino presieduta dalla giudice Cristina Domaneschi ha pronunciato nei confronti dei due braidesi ritenuti responsabili della morte di Avenir Hysaj, il 34enne di origini albanesi, di professione carpentiere, scomparso da Bra nel febbraio 2021 e ritrovato cadavere mesi dopo, al fondo di un dirupo nei boschi di Pocapaglia, ucciso da tre colpi di pistola alla testa.  

L’omicidio dell’uomo, i cui familiari si erano rivolti anche alla trasmissione "Chi l’ha visto?", venne presto ricondotta dagli inquirenti ad ambienti legati allo spaccio e al traffico di droga (leggi qui). 

Da qui il processo che in Corte d’Assise ad Asti vide i due imputati condannati all’ergastolo con isolamento diurno per nove mesi. 

Nella qualificazione del reato i giudici d’appello hanno però ritenuto di escludere l’elemento della premeditazione, riducendo così pene al fianco delle quali sono state disposte multe per 8 mila e 7 mila euro, rispettivamente, oltre a provvisionali per 430 mila euro alla famiglia della vittima. 

"Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza tra sessanta giorni, dopodiché valuteremo la possibilità del ricorso in Cassazione", dice l’avvocato biellese Carla Montarolo, difensore di Daniele Savoia, attualmente ristretto presso la casa circondariale di Alessandria e in attesa di trasferimento anche alla luce della nuova condanna.

Tra le possibilità non è esclusa anche quella di un ricorso da parte della Procura generale.