Sanità - 23 ottobre 2024, 07:07

In Italia sempre meno bambini, ma l'Ostetricia di Cuneo continua a crescere: supererà le nascite del 2023

Il 25 ottobre si festeggia un anno dall'inaugurazione del nuovo reparto del Santa Croce. Difficile situazione, invece, a Mondovì e Savigliano, dove a stento si raggiungeranno i 500 parti, soglia minima per la sicurezza di madre e neonato. Verduno supererà quota 800

In Italia sempre meno bambini, ma l'Ostetricia di Cuneo continua a crescere: supererà le nascite del 2023

Un anno fa l'apertura del nuovo reparto di Ostetricia al Santa Croce di Cuneo. Aperto al quarto piano del nosocomio cittadino, è vicino alla sala parto, alla Terapia Intensiva neonatale e alla Pediatria. Tutto in un solo piano.

Il prossimo 25 ottobre il primario dottor Andrea Puppo presenterà i numeri di questo anno che ha visto una riorganizzazione totale, con la separazione dei percorsi ad alta e bassa intensità di cura, perché non tutte le gravidanze sono uguali.

Non solo: in quell'occasione verrà anche presentata la campagna natalizia della Fondazione Ospedale di Cuneo onlus, che consiste nella donazione, dal periodo delle Festività e per i prossimi due anni, di una tutina personalizzata ad ogni bimbo e bimba che nascerà al Santa Croce.

Un regalo di benvenuto ai tantissimi bambini che nascono ogni anno a Cuneo, il secondo punto nascita del Piemonte dopo il Sant'Anna.

Al 30 giugno i nuovi nati avevano già superato quota 800. Probabilmente, al 31 dicembre, supereranno il numero dello scorso anno, quando furono 1707. Stando alle attuali proiezioni, potrebbero essere una quarantina in più a fine 2024.

Non è scontato, però, riuscire a mantenere questi numeri, tenendo conto del fatto che in Italia il calo delle nascite non si arresta: l'anno scorso, a livello nazionale, sono nati poco più di sei bambini ogni 1000 abitanti. Da donne sempre più mature e quindi con gravidanze sempre più da monitorare: età media 32,4 anni.

In Granda, i dati Istat ci dicono che sono stati 3.947 i nati nel 2023, in calo di una trentina di unità rispetto all'anno prima ma di ben 250 rispetto al 2021. 

La metà di questi bambini nasce all'ospedale di Cuneo. 

Numeri e dati che non possono non mettere in discussione il futuro dei punti nascita nel nostro Paese. Non fa eccezione la nostra provincia, perché non si arresta il calo di parti negli ospedali di Savigliano e Mondovì, che arriveranno a stento a raggiungere quota 500 in questo 2024.

Al 30 giugno a Savigliano erano nati 268 bambini, a Mondovì 266. Ma, si apprende, ad inizio ottobre erano saliti a più di 400 nel nosocomio di pianura. Nonostante la recente e importante ristrutturazione con il contributo di un anonimo donatore e la dotazione di una vasca di ultima generazione per il parto in acqua. Ma non basta, evidentemente.

Nei due punti nascita dell'Asl Cn1 è quindi a rischio il raggiungimento della soglia minima dei 500 parti. La qual cosa non è un mero numero, perché tutte le linee guida internazionali definiscono in modo abbastanza univoco che il volume di attività ottimale dei Punti Nascita dovrebbe essere di almeno 1.000 nati/anno e che un volume inferiore a 500 nati/anno rappresenta un rischio per la diade madre-neonato.

Dovrebbe, invece, essere ampiamente sopra soglia di rischio, a fine 2024, l'ospedale di Verduno, che a giugno contava già 404 parti effettuati.

Numeri che si traducono anche in sicurezza per madri e bimbi. 

A Cuneo venerdì si festeggerà il primo anno di vita di questo mondo dedicato alla maternità e sul quale il Santa Croce ha investito tanto: Ostetricia a bassa intensità, dove tutto il percorso è gestito solo dalle ostetriche e dove non c'è il Nido, perché i bimbi stanno da subito e sempre con la mamma. Stanze con due letti massimo, bagno in camera, uno spazio per leggere, una sala relax. Colori caldi e accoglienti.

Poi l'Ostetricia ad alta intensità, 20 posti letto per le donne che hanno gravidanze complesse o situazioni di pericolo proprie o del nascituro. Anche qui tanta umanizzazione e accoglienza degli spazi. Poi la sala parto, con cinque box. Ancora, la Pediatria e la Terapia intensiva neotale (TIN). Una razionalizzazione di spazi e percorsi, capace di rispondere a qualunque esigenza in modo tempestivo. Basta un ascensore occupato per complicare tutto. Ed è successo. Ora tutto è su un piano, al quarto.

Un ospedale sempre più rosa: è questo il percorso intrapreso dall'ospedale di Cuneo. Prendersi cura delle donne significa anche maternità. Venerdì si parlerà di tutto questo e verrà presentata la simpatica iniziativa della Fondazione Ospedale di Cuneo onlus: ogni bambino che nascerà a Cuneo, nei prossimi due anni, avrà in dono una tutina personalizzata e un kit per i primi giorni di vita con scritto “Born in Cuneo”.

Barbara Simonelli

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