Attualità - 06 novembre 2024, 16:59

Francesco Bordino, nuovo capo dei Vigili del Fuoco di Alba: “Porteremo avanti la nostra missione con il lavoro di squadra”

Subentra ad Aldo Pasquero con l’obiettivo di rafforzare il legame con la comunità e garantire efficienza sul territorio. “Serve l’aiuto di tutti, i giovani sono molto preparati”

Francesco Bordino, nuovo capo dei Vigili del Fuoco di Alba: “Porteremo avanti la nostra missione con il lavoro di squadra”

Francesco Bordino, dal 1° novembre, è stato nominato capo del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Alba, prendendo il posto di Aldo Pasquero, che è andato in pensione, dopo 35 anni. Originario di Neive, Bordino è già da molti anni parte integrante del Corpo e conosce a fondo il contesto e le persone con cui lavorerà. Le basi del suo lavoro saranno il gruppo e la coesione.

 

Quando è nato il suo primo contatto con i Vigili del Fuoco?

"Ho conosciuto i Vigili del Fuoco quando mi preparavo per il militare. A quei tempi non sapevo nemmeno che ci fosse una caserma ad Alba, ma scoprii che c'era la possibilità di entrare a far parte del Corpo come militare e che sarei potuto restare vicino a casa. Così, provai e fui selezionato. Ho fatto il militare tra l’87 e l’88: tre mesi di corso a Roma, e poi fui mandato quasi subito ad Alba. Quella prima esperienza mi entusiasmò a tal punto che, finito il militare, partecipai subito al concorso e, dopo tre anni, entrai come membro permanente”.

Ha svolto incarichi in altre città prima di rientrare ad Alba?

"Sì, dopo i quattro mesi di corso a Roma, mi assegnarono a Torino, dove rimasi per quattro anni prima di riuscire a rientrare ad Alba. In quel periodo, era normale restare per qualche anno in una grande città prima di poter chiedere un trasferimento. Alba è un contesto che conosco molto bene, sia perché ci lavoro da tanto, sia perché ci ho sempre vissuto, pur essendo originario di Neive”.

Con che spirito affronta questo nuovo ruolo di capo distaccamento?

"Per me è un passaggio naturale. Sono da anni vicino alla gestione del distaccamento e ho fatto da raccordo tra i vari capi, incluso Aldo Pasquero. Ora che prendo il suo posto, la mia intenzione è continuare a garantire un’alta efficienza della caserma e delle attrezzature, e a mantenere i ragazzi in piena forma operativa. Un altro obiettivo importante è aumentare la collaborazione con enti, associazioni e sindaci per essere sempre più presenti sul territorio. Alba ci conosce già, ma lavoreremo affinché la nostra presenza e la nostra prontezza continuino a crescere”.

Quali valori e insegnamenti porta con sé dai suoi predecessori?

"Ho imparato da loro l’importanza di creare un gruppo coeso. Il nostro è un lavoro che si può fare solo come squadra, ognuno ha il suo compito e la sua preparazione, ma è il gruppo che fa la differenza. Il caposquadra è importante, ma non potrebbe fare nulla senza l’autista, gli altri operatori e il sostegno di tutto il Corpo. L’umanità e la capacità di mantenere unita la squadra sono lezioni che ho appreso dai miei predecessori e che porterò avanti”.

Quali pensa siano le qualità fondamentali per un Vigile del Fuoco, specialmente per chi è nuovo in questo mestiere?

"Una delle doti essenziali è la calma. È fondamentale saper mantenere il sangue freddo in situazioni di panico, dove spesso ci sono persone in fuga, paura e pericoli imminenti. Se perdi la calma, rischi di dimenticare quello che hai imparato e di mettere in pericolo te stesso e gli altri. Questa capacità si sviluppa con l’esperienza, e spesso i vigili più giovani vengono aiutati dai colleghi più esperti, che li guidano e li rassicurano durante gli interventi”.

Come vede la preparazione dei giovani?

"Devo dire che negli anni ho visto arrivare ragazzi sempre più preparati, e questa è una cosa fondamentale. Tuttavia, ciò che manca inevitabilmente è l'esperienza sul campo, che si acquisisce solo col tempo. La formazione iniziale è di alto livello, ma la differenza la fanno gli interventi reali: ogni missione, ogni emergenza, insegna qualcosa di unico e prezioso. Il compito di noi più esperti è guidarli e aiutarli a sviluppare quella calma e quella sicurezza necessarie, soprattutto nei momenti di maggiore pericolo”.

C’è un intervento che ricorda tra i tanti che ha effettuato?

"Ce ne sono molti, ma uno in particolare mi ha colpito: un incidente stradale nel Roero in cui, purtroppo, persero la vita una madre e suo figlio, mentre l’altro figlio rimase gravemente ferito. Ricordo ancora la scena ogni volta che mi trovo ad affrontare incidenti stradali: è un episodio che non si dimentica. Ci sono però anche momenti a lieto fine, come quando interveniamo per soccorrere persone che vivono sole e sono cadute in casa senza che nessuno se ne accorga subito. Sono interventi che ti fanno capire quanto sia prezioso il nostro lavoro”.

Cosa si aspetta per il futuro della caserma?

"Stiamo lavorando da tempo per una nuova caserma, ma purtroppo la burocrazia rallenta molto il processo. Voglio fare la mia parte affinché questo progetto vada avanti, perché Alba merita una struttura all’avanguardia per garantire ancora di più la sicurezza del nostro territorio”

Daniele Vaira

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