Sport - 10 novembre 2024, 09:47

Pallapugno. Paolo Vacchetto per la prima volta campione d’Italia: "Sono strafelice" (FOTO)

Quando la squadra conta: la Cantina Terre del Barolo espugna Cortemilia e conquista il 102° scudetto della storia del 'Balon'

Pallapugno. Paolo Vacchetto per la prima volta campione d’Italia: "Sono strafelice" (FOTO)

Buona la seconda si direbbe. Paolo Vacchetto ha conquistato il suo primo campionato italiano di pallapugno andando a vincere una partita intensa e incerta fino all’ultimo gioco, sul campo del fratello Massimo, a Cortemilia.

Ha bissato così la vittoria del sabato precedente sul campo amico del Mermet di Alba e in due soli match si è cucito sulla maglia lo scudetto tricolore.

La Cantine Terre del Barolo Albese succede dunque alla Olio Roi Acqua San Bernardo Imperiese di Federico Raviola, che l’anno scorso si aggiudicò la 'bella' di Cuneo, proprio contro Marchisio Nocciole Cortemilia, due anni consecutivi in finale, due anni ad un passo dal traguardo.

Paolo Vacchetto non ha vinto da solo, beninteso. Anzi, la differenza in questa seconda sfida, durata oltre tre ore, combattutissima, con quasi tutti i giochi lottati fino al 40 pari, forse l’ha fatta proprio la squadra. Difficile dare un voto ai due terzini, Lorenzo Bolla e Francesco Pola, semplicemente perfetti. Rapidi, attenti, decisivi in alcune situazioni chiave. Bravissimo Bruno Campagno, al suo 4° tricolore, il primo da spalla: una partita in crescendo la sua, con alcuni colpi nei momenti chiave che sono risultati determinanti.

Perchè al 'Balon' non si vince da soli, nemmeno quando si fa una prestazione mostruosa, come ha dovuto fare Paolo, che altrimenti non ne veniva fuori dai palloni che Massimo gli rifilava in certi momenti, palloni difficili, infidi, potenti. Non gli ha regalato nulla il fratello maggiore, lo ha messo a dura prova.

Onore ai vincitori, ma anche ai vinti, che hanno disputato comunque una grande gara, come ha sottolineato con grande fair play l’appassionato dirigente cortemiliese Riccardo Marchisio: “Paolo ha giocato benissimo come tutta la nostra squadra, che riconfermeremo anche per il prossimo anno, perché il nostro pubblico merita una squadra e un capitano così. Meno male che c’è la pallapugno e viva sempre la pallapugno!”.

Le considerazioni a caldo dei due capitani confermano le impressioni avute dagli spalti. Paolo Vacchetto, per la prima volta campione d’Italia: “È stata una partita tosta. Siamo stati bravi a recuperare dal 4-2, per chiudere il primo tempo sul 4-6 e dopo a tenerli lontano, giocando punto su punto. Sono strafelice di questa vittoria per me e per la mia squadra, che oggi ha davvero sbagliato pochissimo”.

Massimo Vacchetto conferma che la partita poteva prendere un’altra piega: “Ci sono stati alcuni momenti chiave, in cui loro sono stati più bravi di noi. Peccato, sono comunque contento, abbiamo dato tutto”.

Sul 5-8 per gli albesi a Paolo Vacchetto viene fischiato un fallo in battuta. Il punteggio diventa 6-8, poi 7-8. Poteva essere una svolta. Invece la quadretta ospite non si disunisce, continua a ribattere punto su punto, a risolvere situazioni complicate, alternate da scambi spettacolari fra i due capitani.

Alla fine lo scudetto prende la strada di Alba, fra gli applausi di tutti e la convinzione del pubblico di casa, che forse bisognava vincere l’andata, che in questo pomeriggio, contro una squadra così, c’era poco da fare.

La Pallapugno, come ha sottolineato il presidente della federazione Enrico Costa, ha dato ancora una volta dimostrazione di essere viva, di rappresentare uno sport in cui vittorie e sconfitte, discussioni su un tocco a muro o su una caccia persa malamente, vengono dimenticate in fretta, non appena la partita finisce.

Un mondo a parte, dove vince chi in quel momento ha qualcosa in più. E ieri a Cortemilia è andata proprio così.

Complimenti ai fratelli Vacchetto, si ritroveranno ancora di fronte nella prossima stagione. E sarà ancora spettacolo.

silvano bertaina

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