Attualità - 14 novembre 2024, 10:32

Ortofrutta: Italia, Francia, Spagna e Portogallo unite nel lanciare l'allarme sulla scarsa reddittività

Dal Comitato di Parigi Michele Ponso (presidente FNP Ortofrutticola e della sezione di Confagricoltura Cuneo) chiede strumenti e iniziative urgenti, anche per snellire la burocrazia sempre più complessa

Ortofrutta: Italia, Francia, Spagna e Portogallo unite nel lanciare l'allarme sulla scarsa reddittività

È necessario mettere in campo strumenti, finanziari e non, flessibili e tempestivi in grado di fornire un supporto efficace alle imprese agricole oggi in seria difficoltà a causa della continua riduzione della marginalità. La redditività sempre più esigua e la burocrazia sempre più complessa sono alcuni degli elementi che stanno allontanando i giovani dall’attività agricola ed il rischio che si sta correndo è la chiusura di molte imprese ortofrutticole”. Così Michele Ponso, presidente della FNP Ortofrutticola di Confagricoltura e della sezione Frutticoltura di Confagricoltura Cuneo interviene a margine dell’incontro annuale del Comitato misto ortofrutta di Italia, Francia, Spagna e Portogallo a cui ha partecipato nei giorni scorsi a Parigi.

Durante la riunione è stata analizzata la situazione di mercato dei principali prodotti ortofrutticoli, per evidenziare le sempre maggiori difficoltà con cui le imprese agricole si scontrano quotidianamente e per indicare le priorità di intervento necessarie alla ripresa del comparto. Dall’analisi è emerso che per tutte le produzioni dei Paesi partecipanti al Comitato si riscontra una riduzione della produzione, principalmente a causa delle avversità climatiche (minore resa, maggiore scarto) e della proliferazione dei patogeni, unita alla riduzione di molecole con cui risulta sempre più complesso impostare una adeguata difesa fitosanitaria. Da sottolineare, parallelamente, l’aumento dei costi di produzione, il calo dei consumi e la difficoltà a reperire manodopera.

Confagricoltura ha anche evidenziato la necessità di arrivare ad una razionalizzazione dei diversi sistemi di certificazione che sono estremamente costosi e complessi da gestire da parte delle imprese agricole. Tra gli altri argomenti affrontati, molta attenzione è stata posta sul tema fitosanitario, con la richiesta di maggiore disponibilità di principi attivi per il settore e di armonizzazione degli utilizzi in Europa, mentre c’è forte preoccupazione nel mondo della produzione riguardo i risvolti dell’applicazione del Regolamento Imballaggi.

Sarebbe importate, inoltre, riuscire ad avere, per il futuro, maggiori risorse per la gestione del rischio, anche in considerazione della sempre più complessa possibilità di accesso alla copertura assicurativa da parte delle aziende”, ha concluso Ponso.

L’accento su queste difficoltà del comparto frutticolo è stato posto anche nel corso della presentazione dei dati dell’annata agraria da parte di Confagricoltura Piemonte a Torino. Nonostante, in generale, la campagna frutticola abbia fatto registrare buoni risultati sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo, il 2024 è stato un anno complicato dal punto di vista della gestione agronomica, a causa dell’andamento climatico, con costi in deciso in rialzo. Parliamo di un settore nevralgico per l’economia del Piemonte, che conta circa 8 mila aziende attive e una superficie di circa 18 mila ettari, concentrata per il 60% nel distretto del Saluzzese ed è in grado di generare un fatturato di oltre 500 milioni di euro tra frutta fresca e industria di trasformazione.

comunicato stampa

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