Attualità - 02 dicembre 2024, 18:34

Ernesto Morales, dalle Langhe alla Lettonia: "l'artista della luce" conquista il mondo dell’arte

Una rassegna personale nel prestigioso Rothko Museum di Daugavpils per il pittore che a Castiglione Tinella ha dato vita al progetto Artefora

La storia di Ernesto Morales, artista di origini uruguaiane ma con un cuore cosmopolita, è un viaggio tra continenti, emozioni e ispirazioni. Nato a Montevideo nel 1974 e cresciuto a Buenos Aires, dove ha diretto l’Academia de Bellas Artes, Morales ha seguito un percorso creativo che lo ha portato prima in Europa, poi in Italia, Roma, Torino e infine nelle Langhe. Un territorio che, con i suoi paesaggi unici e la sua luce, ha rappresentato per lui un ritorno alle origini.

"A un certo punto ho sentito la necessità di tornare alla natura, ai luoghi dove l’anima ritrova pace e stimoli creativi", spiega l’artista. A Castiglione Tinella, nel cuore delle Langhe, Morales ha dato vita ad Artefora, un progetto che unisce arte e territorio in un dialogo continuo. "Mi sono innamorato di questi paesaggi, dei borghi e della loro storia. Con Artefora voglio sviluppare un circuito diffuso, un luogo di scambio culturale e artistico aperto al mondo."

La sua arte, che si nutre di filosofia, scienza e letteratura, è stata protagonista in numerosi musei e gallerie internazionali. Recentemente, Morales ha inaugurato una mostra personale presso il prestigioso Rothko Museum di Daugavpils, in Lettonia, città natale del celebre pittore Mark Rothko.

La mostra, intitolata "The Beginning and the Light", esplora i temi della luce, dello spazio e della trasformazione, già affrontati da Morales in passato ma qui rivisitati con una nuova intensità. Con oltre trenta opere inedite, l’artista utilizza pigmenti minerali per creare dipinti che interagiscono con lo spazio e con il movimento del visitatore, rendendo ogni esperienza unica. La rassegna sarà visitabile fino a febbraio 2025.

"Il mio obiettivo è creare un dialogo tra l’opera e lo spettatore, dove la luce diventa protagonista e guida la percezione", spiega Morales. Il progetto si ispira alla visione di Mark Rothko, che considerava il rapporto tra osservatore e opera come un’esperienza spirituale e immersiva.

L’esposizione è stata concepita come un percorso unitario, in cui i dipinti di Morales si trasformano con il mutare della luce ambientale, offrendo prospettive sempre nuove. "La luce non è solo metafisica, ma un elemento fisico che plasma la realtà e invita a una rinascita continua", sottolinea l’artista, che nel 2023 aveva già dialogato con l’opera di Lucio Fontana nella mostra "Come fosse Luce" presso la Fondazione La Crescentina in Piemonte. 

Come spiega Māris Čačkail , direttore del Rothko Museum e curatore della mostra: "La pratica artistica di Ernesto Morales, profondamente radicata nella letteratura, nella filosofia e nella scienza, si occupa dei temi della trasformazione e del cambiamento nel mondo naturale. Il suo fascino risiede nelle sfumature della percezione visiva della natura recepite dell'occhio umano, in particolare sotto l’effetto della mutevolezza della luce"

d.v.

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