Economia - 20 dicembre 2024, 12:57

Diageo Italia nomina un nuovo ad. Sindacati mobilitano i colleghi europei contro la chiusura

Nuovo confronto con l’azienda ad Alba il 14 gennaio. Entro il 26 dello stesso mese la convocazione del Piano Sociale con gli impegni per la dismissione

Il presidio dello scorso 27 novembre

Il presidio dello scorso 27 novembre

Quella tenuta ieri sera, a precedere il turno lavorativo iniziato alle 22, ha completato la serie di assemblee che i segretari provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Antonio Bastardi, Loredana Sasia e Alberto Battaglino, hanno tenuto ieri coi lavoratori Diageo.

All’ordine del giorno un aggiornamento sul confronto che lunedì, presso la sede di Confindustria Cune, i rappresentanti dei lavoratori hanno avuto coi vertici italiani della multinazionale britannica, colosso degli spirit che lo scorso 26 novembre ha comunicato l’intenzione di dismettere il suo stabilimento di Santa Vittoria d’Alba.

Tra le novità emerse in quella sede, quella riguardante la nomina di Simone Rossotto quale nuovo amministratore delegato della controllata Diageo Operations Italy Spa. Un incarico che diventerà esecutivo a partire dal prossimo 1° gennaio e che, seppur con un orizzonte fatalmente temporaneo, colma la lacuna apertasi con le recenti dimissioni di Daniela Cuomo, manager che aveva assunto lo stesso incarico pochi mesi fa, salvo poi dimettersi nelle scorse settimane, prima del fulmine a ciel sereno arrivato con la comunicazione della decisione di lasciare l’Italia per ragioni attinenti la convenienza di spostare altrove le produzioni italiane, solo in minima parte assorbite dal mercato locale.

Due settimane dopo, il 14 gennaio, la sede albese dell’unione industriale provinciale ospiterà il prossimo momento di confronto tra sindacati e azienda.

In quell’occasione, a rappresentare il board centrale di Diageo ci sarà anche il manager scozzese Adam Mair, figura che, secondo quanto emerso lunedì in Confindustria, la multinazionale britannica intenderebbe mettere a garanzia del processo di dismissione avviato nelle scorse settimane.    

Al momento – ha confermato l’azienda – non risulterebbero compratori interessati allo stabilimento roerino.

In proposito i sindacati guardano al Piano Sociale che secondo normativa l’azienda è chiamata a presentare entro la scadenza del 26 gennaio prossimo – a 60 giorni dalla comunicazione riguardante la futura chiusura. La richiesta è che il documento contempli la previsione di azioni programmate non soltanto alla salvaguarda dei livelli occupazionali, alla formazione e alla riqualificazione professionale dei 349 dipendenti oggi in forza a quello che rappresenta l’unico impianto del gruppo in tutto il Sud Europa, ma anche una precisa pianificazione volta alla riconversione del sito e a una possibile cessione di ramo d’azienda, sempre col fine di salvaguardare l’occupazione.

Tra le richieste, anche la possibilità di ricollocare almeno una parte degli addetti presso la sede commerciale Diageo attiva in via Lugaro a Torino.

"Abbiamo già richiesto l’attivazione di un tavolo ministeriale e siamo in attesa della relativa convocazionedice il segretario provinciale di Fai Cisl Antonio Bastardi anche a nome dei colleghi Loredana Sasia (Flai Cgil) e Alberto Battaglino (Uila Uil) -. Intanto abbiamo inviato una comunicazione formale al board centrale di Diageo contestandogli la mancata informazione e consultazione del Def, l’organismo sindacale di gruppo, che secondo quanto prevede la normativa in materia andava preventivamente messo a parte della decisione di chiudere lo stabilimento. Questo passo concretamente può portare alla convocazione straordinaria dei sindacati di tutti gli stabilimenti, coi quali valuteremo la possibilità di condurre una battaglia comune sul fronte di Santa Vittoria d’Alba".

Ezio Massucco

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