Attualità - 10 gennaio 2025, 10:54

Da Cuneo a "Porta a Porta": il gatto Tato e i manifesti funebri arrivano nel salotto di Bruno Vespa

Una vicenda che ha creato un dibattito vastissimo e che continua a far discutere, tanto che anche i Comuni di Cuneo, Borgo San Dalmazzo e Boves sono dovuti intervenire pubblicamente sul tema

Da Cuneo a "Porta a Porta": il gatto Tato e i manifesti funebri arrivano nel salotto di Bruno Vespa

La storia del gatto Tato e dei manifesti funebri per annunciare la sua dipartita, pubblicata su Targatocn il 4 dicembre e rimbalzata su tutte le testate nazionali, ha sollevato un dibattito così sorprendentemente ampio ed esteso da meritare niente meno che la ribalta del salotto televisivo di Bruno Vespa

Nei giorni scorsi una troupe di Porta Porta, il notissimo talk show di attualità e politica in onda su Rai 1, è stata a Cuneo, a casa dei genitori di Tato, per intervistarli. Hanno passato due ore con Claudio Tomatis e Stefania Tosello per poi spostarsi a Borgo San Dalmazzo, in Comune, e, ancora, incontrare l'agenzia di pompe funebri che si è occupata dei manifesti e delle affissioni, sostenendo tutti i costi. La puntata andrà in onda la settimana prossima, anche se non c'è ancora una data certa. 

Tato, verrebbe da dire, non è morto invano. E i suoi genitori umani, con il loro gesto d'amore, hanno sollevato una questione che, evidentemente, divide. C'è chi ritiene che il proprio animale domestico sia un membro della famiglia a tutti gli effetti, come è il caso di questa coppia di cuneesi, o chi ritiene che si sia perso il senso della misura o, semplicemente, chi si limita a dire: "ma che male c'è? ognuno agisca in base alla propria sensibilità". 

Tato è stato con Claudio e Stefania per ben 14 anni. Trattato come un figlio, amato e accudito con una dedizione totale, ricambiata dall'animale, che ha riempito le loro vite. 

Un dibattito che ha coinvolto anche le tre amministrazioni chiamate in causa. Quella di Cuneo, che ha negato le affissioni, nonostante Tato fosse residente nel capoluogo, e quelli di Borgo San Dalmazzo e Boves, dove sono avvenute le affissioni nonostante non fosse mai stata concessa l'autorizzazione, come hanno evidenziato le stesse amministrazioni, intervenendo con tanto di comunicato stampa. 

Ma c'è stata comunque un'apertura rispetto alla possibilità che si possa individuare uno spazio ad hoc per i manifesti dedicati proprio agli animali. In diverse città, tra cui Napoli, non è raro vederli affissi sui muri. Perché non dare l'opportunità di farlo anche qui, in modo ordinato e normato, come accade già per le persone? 

Di tutto questo si parlerà a Porta a Porta. Di Tato e, in generale, dei cani e dei gatti, a tutti gli effetti membri della famiglia, da ricordare e onorare anche da morti.

Barbara Simonelli

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