Un impegno concreto per l’ambiente quello dei volontari di Legambiente Langhe e Roero, che sabato scorso hanno affrontato una vera e propria emergenza ambientale nella zona Gurej di Verduno, nei pressi dell’ex Ristorante La Cascata. In una sola giornata di lavoro, il gruppo ha raccolto 800 chili di rifiuti, trasformando un’area ridotta a discarica abusiva in un simbolo di sensibilità ecologica e di cittadinanza attiva.
La situazione, però, resta critica. Tra i rifiuti trovati si segnalano materiali domestici, scarti edili, oggetti voluminosi come televisori e ventilatori, fino a taniche di olio esausto, alcune delle quali hanno già riversato sostanze inquinanti nel terreno. È evidente la necessità di un intervento strutturale per contrastare l’abbandono indiscriminato di rifiuti e garantire una gestione responsabile del territorio.
"Non ci arrendiamo, ma è sconfortante vedere come ogni nostro intervento venga vanificato nel tempo," ha spiegato Nadia Virtuoso, presidente di Legambiente Langhe e Roero. "Ogni volta troviamo situazioni sempre più gravi, e questa volta è stata particolarmente pesante. Abbiamo rinvenuto bottiglie di plastica e vetro, scatolame, bombolette di deodoranti, scarti di lavori edili e addirittura taniche di olio esausto, alcune ancora piene. È inaccettabile che una zona venga trasformata in una discarica a cielo aperto".
Anche il sindaco di Verduno, Marta Giovannini, ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa evidenziando come il problema sia, in primo luogo, “di civiltà e civismo: è chi abbandona il colpevole del degrado, non altri”. Il sindaco ha anche evidenziato i limiti di competenza amministrativa. "Abbiamo appoggiato l’intervento attraverso il nostro Ecosportello, che promuove e sostiene queste attività", ha spiegato. "Teniamo molto all’ambiente e ogni anno organizziamo attività di sensibilizzazione e di volontariato: come Spazzamondo promosso dalla Fondazione CRC e altre iniziative per interventi di pulizia. Tuttavia, l’ex Cascata e altre zone simili sono aree private, l’arenile invece è demanio regionale e quindi non è il Comune l’ente competente".
Il primo cittadino ha anche sottolineato il problema più ampio della sicurezza del territorio. "Purtroppo, ci dicono che quella zona non è ben frequentata perché, innanzitutto, molto isolata, e questo aumenta il rischio di abbandoni illeciti. Noi cerchiamo di fare la nostra parte come sempre, ma la gestione dell’ordine pubblico spetta alle forze dell’ordine cui voglio esprimere – anche in questa sede – il mio apprezzamento: sono ben conscia che il loro impegno è considerevole e le zone fluviali, distanti dai centri e isolate, sono spesso zone a rischio abbandoni e mal frequentate. Ci vuole un impegno condiviso a vari livelli per risolvere queste criticità. Allo stesso tempo i recenti sopralluoghi fatti da me nella zona, non avevano evidenziato una situazione così grave, circostanza confermata anche dai rilievi del tecnico comunale "Fra l'altro la zona citata, in questo momento, è prossima al cantiere autostradale, frequentata da mezzi pesanti e operai: risulta, quindi, compromessa e di difficile gestione. A lavori ultimati ovviamente si procederà a interventi di riqualificazione, penso anche da parte di privati".
Il Comune di Verduno conferma la propria attenzione per l’ambiente. "Stiamo, da sempre, lavorando su vari fronti", ha aggiunto Giovannini. "Ad esempio, ogni anno piantumiamo l’albero di Natale nell’area esterna al nosocomio, ma il nostro impwgno non si ferma. Abbiamo già chiesto di collaborare con l’Ospedale – che, a sua volta, sta creando aree verdi interne – per creare un piccolo bosco a monte della struttura e favorire la biodiversità. Ogni iniziativa che punta davvero a tutelare l’ambiente ha il nostro pieno supporto". Nadia Virtuoso, presidente di Legambiente Langhe e Roero ha poi concluso: "Non siamo riusciti a rimuovere tutto: ci sono ancora gomme, rifiuti ingombranti e tanto altro. Se il tempo ci aiuta, torneremo sabato prossimo per completare il lavoro e dare una ripulita definitiva".