Politica - 21 gennaio 2025, 08:32

Due pesi e due misure nel concedere il patrocinio agli eventi?

Carlo Patria (FdI) e Giuliana Mossino (Lega): "A Bra l'amministrazione non l'ha concesso per la presentazione del libro alla quale partecipava la mamma di Pamela Mastropietro, mentre Alba l'ha fatto con quello del papà di Giulia Cecchettin"

Giuliana Mossino

Giuliana Mossino

Riceviamo e pubblichiamo:

Il 17 gennaio 2025, la Corte Suprema di Cassazione ha emesso la sentenza definitiva, confermando l'ergastolo per Innocent Oseghale, colpevole dell'omicidio e smembramento della giovane Pamela Mastropietro. Esprimiamo la nostra soddisfazione per la conferma di una pena esemplare, un passo importante verso la giustizia, anche se sappiamo che la giustizia piena non è ancora stata raggiunta. Alessandra Verni, madre di Pamela, continua infatti la sua battaglia per fare luce su tutti i complici coinvolti in questa tragedia e affinché anche loro ricevano la giusta punizione. La sua determinazione è incrollabile: non smetterà di lottare fino a quando tutti i responsabili, diretti e indiretti, non avranno pagato per il crimine commesso.

Purtroppo, come braidesi, ricordiamo che il 12 ottobre 2024, a Bra, si è tenuta la presentazione del libro "Le vite delle donne contano", scritto da Francesca Totolo, con la partecipazione di Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro. Questo evento, che avrebbe dovuto rappresentare un momento di riflessione e sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, è stato boicottato dall'amministrazione comunale di centrosinistra, che ha deciso di negare il patrocinio e di non partecipare. Un affronto che ha privato la famiglia Mastropietro del sostegno istituzionale e ha ignorato il dramma di una madre che ha perso sua figlia in circostanze terribili.

Meno di 24 ore dopo la presentazione del libro a Bra, a meno di 20 chilometri di distanza, il Comune di Alba ha concesso il patrocinio e organizzato un evento di grande visibilità per il libro di Gino Cecchettin, padre di Giulia, un’altra vittima di crimine. La domanda che tutti ci poniamo è: perché questa differenza di trattamento tra le due tragedie? È davvero possibile che la vita di Pamela valga meno di quella di Giulia solo perché l’assassino di Pamela non rientra nella narrativa di "accoglienza" che permea certe ideologie politiche?

La realtà è che quando si parla di crimini legati all’immigrazione e alla sicurezza, non tutte le vittime sembrano essere uguali agli occhi di chi governa. Le istituzioni devono rispettare e onorare tutte le vittime, senza distinzioni ideologiche o politiche, affinché ogni tragedia venga trattata con la stessa dignità e attenzione.

Le vittime, siano esse italiane o straniere, meritano rispetto. La storia di Pamela Mastropietro e quella di Giulia Cecchettin sono entrambe storie di dolore e di ingiustizia, ma ciò che unisce queste tragedie è il diritto di ogni vittima a essere ricordata, senza alcun tipo di pregiudizio. È fondamentale che le istituzioni smettano di fare distinzioni tra le vittime in base alla loro appartenenza o alla narrazione politica di turno.

Chiediamo a gran voce che tutte le vittime, senza eccezioni, siano trattate con pari dignità, affinché la giustizia sia davvero uguale per tutti.

Carlo Patria - Fratelli d’Italia, Giuliana Mossino - Lega Salvini Piemonte

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