Il consigliere regionale Mauro Calderoni (Pd) esprime soddisfazione per la riapertura della ferrovia di Saluzzo prevista per lunedì 27 gennaio (sabato 25 l'inaugurazione).
«La Regione ha organizzato una festa per il ritorno del treno a Saluzzo - dice Calderoni -. Va ricordato, però, che si tratta di una “ri-riapertura”, perchè nel 2019 la giunta Chiamparino aveva riattivato la tratta, lasciata fallire in pochi mesi da Cirio, ad inizio 2020. Il presidente ora rilancia, ma questo giochetto è costato ingenti investimenti per la manutenzione della linea, dopo il mancato utilizzo lungo 4 anni e tanti disagi a tutti i saluzzesi lasciati senza collegamenti diretti».
Calderoni, sindaco di Saluzzo dal 2014 al 2024, aveva promosso e approvato decine di ordini del giorno e mozioni in Consiglio comunale per chiedere alla Regione il ripristino dei treni. «Meglio tardi che mai - aggiunge -. Anche se la qualità dell’aria e l’inadeguatezza delle strade piemontesi, ed in particolare cuneesi, non lasciava e non lascia scampo rispetto alla necessità di ripensare e rilanciare il trasporto pubblico regionale. Ad esempio, qui nelle Terre del Monviso, bisogna spostare sui treni i bus scolastici da e per Savigliano, Fossano e Cuneo, ripensare gli spostamenti con i bus dalle vallate verso le stazioni ferroviarie dell'asse pedemontano, per aumentare il numero di passeggeri e rendere il treno sostenibile dal punto di vista economico».
La revisione drastica e totale dei sistemi di trasporto pubblico in Piemonte, con maggior efficienza e integrazione tra treni e bus, per ridurre i mezzi privati sulle vecchie e malandate strade della regione, deve passare anche dalla riapertura delle altre tratte sospese piemontesi ed in particolare cuneesi.