Cronaca - 30 gennaio 2025, 07:05

Medico di un centro fisioterapico accusato di violenza su una paziente: spunta un'altra testimonianza di un'altra donna, datata 2010

La visita incriminata si sarebbe consumata nel 2021: una volta conclusa l'uomo avrebbe anche dato il numero di telefono personale alla ragazza, chiedendole di contattarlo

Immagine di repertorio

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Non sarebbe stata l’unica a subire violenza da quel neurochirurgo che poi denunciò nel 2021. Con lei, ci sarebbe anche un’altra donna che undici anni prima avrebbe subito la stessa cosa. A raccontarlo in aula è proprio quest’ultima, chiamata a testimoniare nel processo a carico di un medico che nell’ottobre di quasi quattro anni avrebbe messo le mani addosso, anche toccando le parti intime, su una giovane donna che si era recata da lui per alcuni dolore alla zona lombare: “Ero spaesata - aveva spiegato in aula la ragazza, costituitasi parte civile-. Tremavo ad ogni tocco. Prima era stato uno sfioramento. Quelli erano toccamenti decisi e presenti”.

La donna, chiamata a testimoniare, ha spiegato che dopo essere stata ricoverata per qualche tempo, a seguito di una brutta caduta, quel medico, che aveva conosciuto durante la sua convalescenza, avrebbe continuato a cercarla e ad informarsi circa il suo stato di salute. Attenzioni non gradite, improvvisate sul suo posto di lavoro e poi anche il tentativo di rubarle un bacio. “Mi portava di persona le mie cartelle cliniche. Quando poi fu troppo, lo minaccia di denunciarlo per stalking” ha riferito la testimone. 

Ma l’apice sarebbe stato raggiunto qualche tempo le dimissioni della donna, dopo un incontro al bar: “Gli dissi che avevo maldischiena e lui si offrì di darmi un’occhiata - ha precisato la testimone-. Andammo nel mio studio e lui, dopo avermi fatta spogliare, mi toccò le gambe, poi i glutei fino ad arrivare alla vagina. Non l’ho mai detto a nessuno ”.  

In aula, poi, è stata ascoltata anche la madre della ragazza che la accompagnò alla prima visita. Come riferito, tutto si svolse nella normalità. Fu durante la seconda, quando sua figlia andò da sola che la violenza si sarebbe consumata: “Mi chiamò sconvolta - ha precisato la madre- Quando ci siamo viste a casa era terrorizzata. Piangeva. Mi disse che voleva denunciare quanto accaduto e io e mio marito la appoggiammo".

CharB.

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