Attualità - 10 febbraio 2025, 17:25

Anche la delegazione di Cuneo al convegno nazionale dei delegati e volontari FAI

Una ricorrenza coincisa con i 50 anni dalla nascita dell'associazione a cui hanno partecipato in oltre 1500 al Teatro de La Scala di Milano

Una sala gremita da oltre 1.500 persone ha ospitato al Teatro alla Scala di Milano il XXIX Convegno Nazionale del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano dal titolo “Un civile servizio”, dedicato come ogni anno ai suoi Delegati e Volontari, provenienti a centinaia da tutta Italia, ma stavolta in un’edizione speciale che ha celebrato i cinquant’anni dalla nascita del FAI, fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli

Cinquant’anni di “un civile servizio” che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, con una missione che si invera nella cura di luoghi speciali - settantadue Beni in tutta Italia, di cui cinquantasei aperti al pubblico, e migliaia di altri luoghi valorizzati in iniziative e progetti locali e nazionali, come le Giornate FAI di Primavera e d’Autunno e I Luoghi del Cuore -, con lo scopo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano. Un incontro aperto alla città di Milano, dove il FAI è nato e opera, ospitato nella sua sede più prestigiosa, il Teatro alla Scala: non una celebrazione del passato, ma piuttosto l’occasione per esprimere gratitudine nei confronti di chi – volontari, iscritti, donatori e sostenitori, istituzioni e cittadini – ha consentito alla Fondazione di nascere e crescere. 

Tante le istituzioni e le personalità del mondo culturale che hanno voluto essere presenti accanto al FAI e al suo Presidente Marco Magnifico, per condividere principi, idee e attività future della Fondazione. E tanti gli attestati di stima per quanto il FAI è riuscito a realizzare in questi anni, come quello del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha ringraziato il FAI per quanto fa ogni giorno per custodire e valorizzare la bellezza italiana.

Sono sinceramente orgoglioso di rappresentare qui, oggi, insieme ad alcuni altri delegati, Cuneo e la Delegazione che ho l’onore di guidare da 6 anni – dichiara Roberto Audisio, Capo Delegazione FAI di Cuneo – . Un orgoglio che si traduce in un importante impegno civico, come ci hanno ricordato i vari interventi degli autorevoli relatori sul palco de La Scala: educare i nostri concittadini ad una coscienza nazionale sul valore culturale del nostro paesaggio. E' questo un dovere a cui ci sentiamo di adempiere in osservanza dell’articolo 9 della Costituzione che affida alla Repubblica la tutela e la promozione del patrimonio culturale italiano. Non allo Stato, non agli enti locali, ma alla ‘res publica’ intesa nel suo insieme, quindi a tutti noi cittadini italiani. Ciascuno di noi deve sentirsi partecipe del dovere di preservare l'eredità delle nostre per farne la matrice della propria identità plurale, capace  di orientare il senso del nostro divenire nel mondo di oggi, nel mondo globale. Monumenti, opere d'arte, documenti, tracce, testimonianze del passato fanno parte di noi e devono essere curate così come curiamo ogni altro aspetto della nostra vita. Torniamo a Cuneo con un rinnovato entusiasmo e con tante nuove idee emerse dal confronto con i delegati di tutta Italia, da proporre anche nei nostri territori”. 

Accanto agli interventi delle autorità, il programma ha previsto quattro relazioni e due dialoghi, durante i quali personalità di spicco delle istituzioni e della cultura hanno riflettuto sui principi cardine dell’identità stessa della Fondazione e del suo ruolo: la funzione pubblica, a dispetto della natura privata dell’ente, la riflessione affidata a Marta Cartabia; il ruolo sussidiario del FAI e il suo impatto sulla crescita del Paese, quella svolta da Francesco Profumo; la necessità di un impegno costante, e anzi crescente, in studio e ricerca scientifica, per garantire la missione culturale ed educativa della Fondazione, nelle parole di Giovanni Agosti; e infine lo spirito del FAI, che simbolicamente prosegue e protegge quanto creato già dall’Uomo e dalla Natura, nella riflessione di Vito Mancuso. A seguire due dialoghi: il primo ha dato voce a personalità che con amicizia hanno accompagnato e sostenuto la nascita e la crescita del FAI, condividendone nella loro stessa attività principi e valori, e lo specifico intento di disseminare la cultura nel Paese attraverso una comunicazione larga e lo strumento della narrazione (Luciano Fontana, Antonio Ricci, Andrée Shammah e Lella Costa); il secondo, invece, ha raccolto quattro sindaci (Gaetano Manfredi, Matteo Chiantore, Francesco Micciché e Bruno Zanolla), che, dalle aree urbane (Napoli, Ivrea e Agrigento) alle aree interne e più svantaggiate dell’Italia (Setteville), hanno testimoniato il lavoro congiunto del FAI con le amministrazioni pubbliche e l’aspettativa per l’apertura di nuovi Beni che siano effettivamente a servizio e beneficio dei loro territori e delle loro comunità. 

Insieme a Roberto Audisio, che nel FAI ricopre anche il ruolo di Delegato Comunicazione per il Piemonte e la Valle d’Aosta, hanno partecipato ai tavoli di lavoro anche Antonio Vezza vice Capo Delegazione, Germana Muscolo delegata agli eventi FAI, Nadia Giacobbe delegata ai volontari, Nazareno Fusta capo Gruppo FAI Giovani di Cuneo e Antonella Pagotto, volontaria giovane, tutti autenticamente appassionati e impegnati a organizzare aperture speciali e iniziative diverse in provincia di Cuneo per far scoprire e apprezzare la bellezza di luoghi d’arte, di cultura e di natura, nascosti o dimenticati.

c.s.

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