Un totale di 41 anni e 5 mesi. A tanto ammontano gli anni di reclusione che il pubblico ministero presso la Procura di Asti Davide Lucignani ha chiesto proponendo la condanna delle dodici persone a giudizio nel processo in corso presso il Tribunale di Asti per le presunte malversazioni nei Comuni di Santo Stefano Roero, Montaldo Roero e Vezza d’Alba.
Un procedimento che nasce da un filone dell’indagine con la quale il Nucleo Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Cuneo aveva acceso un faro sull’operato di quelle amministrazioni e dell’unione di comuni che raggruppava i tre municipi della Sinistra Tanaro.
A giudizio di fronte al Tribunale presieduto dalla dottoressa Elisabetta Chinaglia, giudici a latere Matteo Bertelli Motta e Roberta Dematteis, erano così finiti sindaci, dipendenti comunali e professionisti ai quali la Procura astigiana contesta 24 distinti capi d’imputazione.
L’udienza tenuta oggi, martedì 11 febbraio, presso il palazzo di giustizia astigiano si è aperta con le dichiarazioni di alcuni imputati e la produzione di nuova documentazione. Chiusa l’istruttoria, con la sua requisitoria il pubblico ministero ha chiesto la condanna della ex sindaca di Vezza d’Alba Carla Bonino ad anni 5 di reclusione; dell’allora suo vice Giuseppe Steffanino ad anni 1 e mesi 4; dell’ex sindaco di Montaldo Roero Fulvio Coraglia ad anni 4 e mesi 6; dell’ex sindaco di Santo Stefano Roero Renato Maiolo ad anni 1 e mesi 4; della funzionaria sommarivese Federica Borello, ex responsabile del servizio finanziario dell'Unione di Comuni, ad anni 4 e mesi 6; del geometra albese Giovanni Careglio a 7 anni; dell’architetta braidese Cinzia Gotta, già sindaca di Baldissero d'Alba, ad anni 2; dell’imprenditore di Cavallermaggiore Felice Scotta ad anni 4 e mesi 2; del perito industriale di Castagnole delle Lanze Piermichele Gallo a 4 anni e 3 mesi; del professionista carmagnolese Aldo Pugnetti ad anni uno e mesi 4; del professionista cheraschese Valter Peisino ad anni 3; del funzionario della Regione Gianluca Comba, di Demonte, ad anni 2.
L’udienza è proseguita con l’intervento dell'avvocato Giulio Calosso, in rappresentanza del Comune di Vezza d'Alba, costituito in giudizio come parte civile, mentre a seguire la presidente del Tribunale ha rinviato il processo alle udienze già fissate per i giorni 18 e 25 febbraio per le repliche e la discussione.
A SENTENZA ALTRI DUE PROCEDIMENTI
Per gli stessi giorni è prevista la conclusione degli altri due procedimenti nati nell’ambito della medesima indagine.
Venerdì 21 febbraio è infatti attesa la discussione del processo che vede l’ex sindaco di Santo Stefano Roero Renato Maiolo accusato di maltrattamenti nei confronti di una ex dipendente comunale: 4 anni la richieste dell’accusa avanzata nei suoi confronti durante l’udienza tenuta venerdì scorso.
Lunedì 24 febbraio dovrebbe invece concludersi il processo legato al primo troncone dell’indagine Feudo. Qui l’accusa aveva chiesto 6 anni di reclusione per Renato Maiolo; 5 anni per l’ex segretaria comunale Anna Maria Di Napoli, per la responsabile del servizio finanziario del Comune Federica Borello e per Cinzia Gotta; 4 anni per Giovanni Careglio; infine 2 anni e mesi 8 per Marco Musso (leggi qui).