Attualità - 04 marzo 2025, 19:40

Otto marzo: ad Alba non festa, ma giornata di rivendicazione di diritti compressi

Presidio in piazza Risorgimento con il movimento transfemminista Non Una Di Meno, in occasione della giornata internazionale della donna

Lotto, boicotto, sciopero” contro la violenza patriarcale, la guerra e la povertà.
Il nodo albese del movimento transfemminista Non Una Di Meno porta nuovamente in piazza il tema della compressione dei diritti e della mancanza di parità e adeguate tutele che affligge in particolare le donne e la comunità LGBTQIA+. Non a caso, l’appuntamento è in occasione della giornata internazionale della donna, sabato 8 marzo, alle ore 15.30, in piazza Risorgimento.

Con presidi organizzati in tutta Italia sotto il coordinamento del movimento, si invita alla mobilitazione e allo sciopero dal lavoro produttivo, al rifiuto di modelli di consumo irresponsabile e all’astensione dai ruoli socialmente imposti dagli stereotipi di genere. Uno sciopero sì di protesta contro l’oppressione sistemica che ha per principali vittime le donne, ma anche un atto di solidarietà rispetto a questioni ampie e trasversali quali il diritto alla casa, l’accesso alle cure, la lotta alla povertà e all’emarginazione, per salari dignitosi e contratti adeguati e il diritto all’autodeterminazione. Tristemente anche quest’anno si torna a parlare di escalation bellica e così cresce tra la marea fucsia la spinta al boicottaggio delle catene di finanziamento della guerra e il dissenso contro tutte le guerre d’aggressione che devastano il mondo.

A oggi lo sciopero per la giornata dell’8 è stato proclamato da diversi sindacati a livello nazionale e regionale. Ad Alba non è stata avviata nessuna procedura formale di richiesta di sciopero, complice anche la ricorrenza della giornata di sabato. Cionondimeno, è attesa una nutrita partecipazione sindacale e studentesca. Non Una Di Meno Alba invita ciascuno a portare in piazza la propria voce per condividere ogni contenuto stia a cuore rivendicare.

L’8 marzo, più che una festa, è prima di tutto occasione di lotta contro la violenza patriarcale che insidia le vite delle donne, attentando alla loro libertà, alla dignità, ai diritti e persino ai corpi e alla vita stessa. La violenza non si arresta, neppure nella sua manifestazione più brutale: nel 2025 l’Osservatorio Femminicidi Lesbicidi Transcidi (FLT) in Italia di Non Una Di Meno ha monitorato 8 casi di morti indotte da violenza di genere, registrando finora 3 femminicidi, 1 suicidio di una donna, 1 suicidio di un uomo trans, 1 caso di donna scomparsa e 2 casi in fase di accertamento. Le cronache nazionali annoverano almeno altri 4 tentati femminicidi.

Un’anticipazione dei contenuti che saranno portati in piazza dal movimento mostra l’urgenza di cambiamento, culturale e politico. In una nota, Non Una Di Meno rivendica: “In tutta Italia scendiamo in piazza come una marea che non si ferma, che combatte su tutti i fronti. Scioperiamo per le donne sfruttate nei lavori di cura, per i precari, per chi non vede riconosciuti i propri diritti, per tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che sono sempre stati esclusi dalla pratica dello sciopero. Scioperiamo per restituire visibilità a chi lotta, per riappropriarci del nostro futuro e della nostra libertà. L’8 marzo lottiamo, boicottiamo, scioperiamo!”.

Ricordiamo che per le vittime di violenza e stalking, o per chi ne è testimone, è sempre gratuito e attivo 24 ore su 24 il numero di telefono 1522, che accoglie le richieste di aiuto, consiglio e sostegno con operatrici specializzate. Il servizio è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco.

Eleonora Ramunno

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