Attualità - 09 marzo 2025, 18:07

Cuneo, Radicali-Possibile in visita al Cerialdo: "Carcere ancora luogo di privazioni senza utilità sociale"

Presenti la dirigente nazionale Alice Depetro e la consigliera regionale Giulia Marro: "Secondo la nostra costituzione la pena dev’esser inflitta in un’ottica di rieducazione non di privazione di cure e dignità"

Il carcere del Cerialdo di Cuneo

Il carcere del Cerialdo di Cuneo

Bilancio negativo, seppur con alcune note positive e di speranza rispetto alla fine dell’anno ‘24, quello della visita compiuta oggi da Radicali italiani e Possibile nella casa circondariale di Cuneo.

"Gli agenti sono sottonumerati, costretti a molti straordinari e senza supporto psicologico - osserva Alice Depetro, della Direzione nazionale Radicali Italiani. "Inoltre la struttura è vecchia e trasandata. Due sezioni del reparto Gesso su quattro sono fatiscenti e senza videosorveglianza a causa di atti vandalici di rivolta dei detenuti, e questa situazione precaria non ha ancora visto i lavori di manutenzione iniziare. Nonostante tutto, positivo il fatto che continui l'attività di panificazione, che coinvolge lavorativamente alcuni detenuti".

Per Giulia Marro, consigliera della Regione Piemonte di AVS in quota Possibile "Rispetto a qualche mese fa si percepisce un clima più disteso, anche tra detenuti e agenti. Complice anche il periodo di Ramadan che vede coinvolti numerosi detenuti che si attivano maggiormente dopo il tramonto. Preoccupante continuano ad esser le condizioni del reparto isolamento e nuovi giunti, con casi di persone con disturbi psichiatrici difficili da gestire e non seguiti come dovrebbero da professionisti. Non è il carcere il luogo di riabilitazione di cui hanno bisogno ed è grande l’impegno e le competenze non richieste dal loro ruolo che eppure gli agenti devono applicare nel lavoro quotidiano in questi casi. Inoltre le visite durante i giorni festivi sono più impattanti perché non ci sono attività in corso (a parte i colloqui), i lavoratori interni sono ridotti per cui la pulizia dei corridoi e zone di passaggio sono assenti. Tutto ciò unito alle crepe nei muri, la muffa, il soffitto smontato trasmette davvero una sensazione di bruttezza e sporco in cui è difficile immaginare stabilità e benessere, elementi utili per un percorso di rieducazione dei detenuti e di lavoro dignitoso per gli agenti e operatori socio sanitari”.

Le visite come queste in carcere permettono di monitorare le condizioni strutturali dell’edificio e umane di chi vi risiede o lavora. Continuano ad esser un luogo di grande privazione e difficoltà che è sempre impossibile immaginarne un’utilità sociale in tali condizioni. Secondo la nostra costituzione la pena dev’esser inflitta in un’ottica di rieducazione non di privazione di cure e dignità. Ringraziamo per la disponibilità della visita odierna il sottufficiale e gli agenti di polizia penitenziaria con cui c’è stato un piacevole scambio e confronto. Rimaniamo convinte che l’istituzione carcere sia da superare e da ripensare in tutta la sua complessità, per il benessere dell’intera società” concludono Depetro e Marro.

comunicato stampa

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