Economia - 12 marzo 2025, 11:30

Ghisolfi bacchetta l'Europa: "Gioca in difesa. Sanità e scuola sotto attacco?"

L'editoriale del lunedì sera del banchiere scrittore ha analizzato i riflessi e le ripercussioni locali di scelte che, da parte degli organi di governo del Vecchio continente, paiono sempre più inevitabili in un mondo tornato bipolare

Beppe Ghisolfi e Ursula Von Der Leyen

Beppe Ghisolfi e Ursula Von Der Leyen

Avviare la guerra (sebbene fredda e deterrente) per preparare una pace possibile? Parrebbe essere proprio questa la prospettiva verso la quale, come cittadini europei, siamo incamminati a seguito dell'annunciato disimpegno - fosse anche solo parziale - degli Stati Uniti d'America a guida trumpiana nei confronti della NATO. Sembra infatti che l'Alleanza atlantica non potrà più contare sull'integrale sostegno generoso di Washington nel settore della Difesa e del sostegno militare che - per esempio sul finire degli anni Novanta del secolo scorso - si rivelò decisivo per gestire la transizione post comunista dell'est Europa e per mettere fine alla guerra civile nei Balcani. Da qui la scelta della Commissione Von Der Leyen di varare un maxi-piano da 800 miliardi di euro sia per rinforzare i sistemi difensivi dei singoli Stati nazionali, sia per contrarre debito pubblico comune e cercare così di tendere a un ordinamento e a un'organizzazione il più possibile comunitaria del settore (sfidando, prima ancora dei veti esterni, quelli tutti interni a Bruxelles e a Roma).

Se da un lato devono essere scontate tutte le perplessità della Banca Centrale Europea nei confronti dei diretto finanziamento monetario di un tale piano, dall'altro l'unica soluzione possibile sembra essere quella di un allentamento e una mitigazione dei vincoli di bilancio legati a fiscal compact e patto di stabilità, abbinati all'emissione di titoli del debito pubblico garantiti da Bruxelles e destinati a fare concorrenza ai nostri BTP.

Sebbene, pertanto, vi sia stata una prima approvazione in linea di principio del piano di Ursula von der Leyen, gli interventi di dettaglio restano tutti da definire. Con la prospettiva che a finire "sotto attacco" potrebbero essere nuovamente scuola e sanità. E con l'importanza, anche in questo caso, di puntare sull'educazione finanziaria per diramare dubbi e quesiti.

comunicato stampa

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