Attualità - 14 marzo 2025, 08:20

Bra, una Quaresima nel segno della fraternità con il cesto della condivisione

Continua la raccolta di generi alimentari per rifornire il magazzino dell’Emporio Solidale

Il cesto della condivisione presente nella parrocchia di Sant’Antonino, a Bra

Il cesto della condivisione presente nella parrocchia di Sant’Antonino, a Bra

«Esercitate la carità, ma esercitatela con entusiasmo. I poveri sono e saranno quelli che hanno da aprirci le porte del Paradiso». Con queste parole San Giuseppe Benedetto Cottolengo parlava della carità che unisce i due estremi dell’umanità, il ricco e il povero, legati dal filo della condivisione fraterna e dell’altruismo.

Un pensiero così denso di significato trova perfetto riscontro negli ideali e nelle attività dell’Emporio della Solidarietà, una realtà concreta di sussistenza, radicata nella città di Bra e volta ad arginare le difficoltà economiche delle famiglie in tempo di crisi e le forme più gravi di indigenza delle persone meno fortunate.

In pratica si tratta di un supermercato sociale, che si trova nei locali della parrocchia di San Giovanni Battista (via Vittorio Emanuele II, 107), dove chi ne ha fatto richiesta può reperire generi alimentari di prima necessità.

Ad affiancare in modo incisivo e determinante le attività dell’Emporio, gli organismi di volontariato che collaborano insieme e invitano la popolazione alla raccolta alimentare che si realizza attraverso il cesto della condivisione, presente nelle chiese cittadine.

Nella cesta si possono depositare cibi a lunga conservazione, come olio di oliva, olio di semi, latte. Donando uno di questi prodotti sarà così possibile rifornire il magazzino dell’Emporio sociale attraverso cui la Caritas aiuta più di 300 famiglie di Bra.

L’iniziativa rappresenta un’occasione per vivere il tempo di Quaresima, mettendoci in cammino con le nostre comunità ecclesiali verso la Pasqua, perché anche oggi possiamo riconoscere Gesù risorto nei più piccoli, poveri ed emarginati.

Spiega il sacerdote cottolenghino don Michele Bruno: «Ciò che conta è l’intenzione, non importa la quantità dell’offerta. Il duro momento affrontato da tante famiglie ci chiede di essere testimoni generosi di quell’amore che il Padre ha avuto per noi donandoci suo Figlio».

Silvia Gullino

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU