Il Terzo ponte di Alba non è più soltanto un’ipotesi sul tavolo: la Provincia di Cuneo ha avviato la regia operativa per guidare la progettazione e il completamento delle grandi opere viarie nel quadrante sud-orientale, a partire proprio da un’infrastruttura il cui costo complessivo è stimato in 46 milioni di euro.
Al centro del nuovo tavolo di coordinamento, convocato nei giorni scorsi a Cuneo, il vicepresidente provinciale e delegato alla viabilità (circoli 1 2 3 e 4 reparto di Alba) Massimo Antoniotti, in coordinamento con il presidente Luca Robaldo e affiancato dai consiglieri Simone Manzone e Alberto Gatto. “Abbiamo sentito il bisogno di riordinare e sincronizzare tutti i livelli istituzionali coinvolti, anche alla luce dei recenti cambi amministrativi. È stato un incontro tecnico e politico fondamentale per costruire una visione comune e aggiornata”, spiega Antoniotti.
Il tavolo, che si riunirà con cadenza mensile, nasce a supporto del coordinamento regionale, ma si muoverà con un taglio più operativo: monitoraggio dei progetti, verifica dell’avanzamento dei cantieri, preparazione delle proposte territoriali in vista della Conferenza dei Servizi legata al secondo lotto della tangenziale albese, identificato come lotto 6.2A dell’autostrada Asti-Cuneo.
“I fondi Crosetto sono in cassa e coprono già interventi cruciali: via Nogaris, il sottopasso Pollenzo-Bra e 12 milioni destinati al Terzo ponte”, spiega Antoniotti. “Ci sono poi i 20 milioni ministeriali e altri 5 che ci sono stati anticipati in via informale, ma attendiamo conferma documentale per ufficializzarli”.
Il nuovo ponte sul Tanaro è il baricentro di una visione più ampia, che comprende anche le opere di adduzione accolte dal Ministero e incluse nel piano economico del lotto 6.2A dell’autostrada Asti-Cuneo. Una volta approvate, saranno automaticamente spendibili.
Il coordinamento provinciale non si limiterà al ponte. Comprende anche le opere su via Nogaris, il sottopasso ferroviario, e tutti gli interventi accessori già ricompresi nel piano strategico. La mappa presentata durante il tavolo raccoglie in un’unica visione date, risorse, progettazioni e stato di avanzamento, consentendo a Comuni e tecnici di muoversi in sinergia.
“Senza un luogo condiviso in cui aggiornarsi, si rischia do lavorare in modo frammentario. Ora possiamo programmare con maggiore coerenza”, conclude Antoniotti. “La sfida, da qui in avanti, è trasformare questa mole di lavoro in cantieri concreti. E farlo insieme”.