Politica - 23 aprile 2025, 18:51

Chiara Gribaudo e il 25 Aprile di Chiarenza: "Resistenza, movimento nato dal basso e formato da tante realtà. Quelli che non c'erano erano i fascisti"

L'onorevole del Partito Democratico risponde alla lettera inviataci dall'ex consigliere provinciale: "Il 25 aprile può essere un giorno adatto per commemorare chi ha difeso la libertà e anche chi è morto in una folle guerra voluta dal fascismo"

Chiara Gribaudo

Chiara Gribaudo

In merito alla Lettera al Direttore di Paolo Chiarenza dal titolo Chiarenza e il suo 25 Aprile da uomo di Destra: "Basta divisioni, si riconoscano anche i caduti dalla parte dei 'vinti'", riceviamo e pubblichiamo la risposta dell'onorevole del PD, Chiara Gribaudo:

Gentile Direttore,

Come ogni anniversario da ormai 80 anni, ci ritroviamo a dover spiegare l’importanza e il valore del 25 aprile. Ogni volta, infatti, da destra arrivano polemiche sterili sulla lotta partigiana e sulla storia della Resistenza con il pretesto della, cito fedelmente, “​​supremazia resistenziale degli ex comunisti”. Ecco, a me preme, da fiera antifascista quale sono, fare delle precisazioni, per quanto lo trovi del tutto fuori luogo per i tempi che viviamo e con tutti gli strumenti che oggi ci sono per conoscere e comprendere la storia, su uno dei capitoli più importanti che hanno portato al nostro Stato democratico. A maggior ragione quando le parole di odio e del tutto fuorvianti arrivano da chi vive questa provincia, medaglia d’oro per la Resistenza, da parecchio tempo.

Bisogna prima di tutto ricordare che per quanto le morti siano tutte tragiche, diverse sono le motivazioni. Le scelte, compiute da chi all’epoca aveva deciso di schierarsi da una parte in favore di una dittatura e dall’altra per la libertà che ci ha permesso di approdare alla democrazia, non possono passare in secondo piano. Questa è una differenza che è un abisso, per noi che continuiamo a portare avanti valori saldamente antifascisti. Comprendo le difficoltà di chi ha sostenuto da subito il Movimento Sociale Italiano e oggi si trova, coerentemente, tra le schiere di Fratelli d’Italia, ma è proprio grazie al fatto che a vincere quella guerra civile è stato chi credeva nella libertà che oggi anche chi ha idee controverse o rimpiange momenti bui del nostro passato può esporre liberamente pensieri del genere. 

Certo, non aiuta il fatto che anche chi dovrebbe essere moderato distorce la storia a proprio piacimento per strizzare l’occhio ai compagni di Governo. Solo la scorsa settimana il presidente Cirio parlava di difensori della libertà riferendosi ai soldati, mandati dalla dittatura fascista, morti nella Campagna di Russia. Ma è questa la democrazia: dare la possibilità di dire anche cose sbagliate, da un punto di vista prima di tutto storico, se proprio non vogliamo parlare di buon senso ed etica. E il 25 aprile può essere un giorno adatto per commemorare chi ha difeso la libertà e anche chi è morto in una folle guerra voluta dal fascismo.

In secondo luogo, una precisazione: la Resistenza è stato un movimento nato dal basso e che ha coinvolto tante realtà, tra loro molto diverse. Includeva sì forze di sinistra, ma non solo: c’erano i cattolici, i liberali, i monarchici, i repubblicani e tanti altri, in particolar modo qui nel cuneese. Quelli che non c’erano, ovviamente, erano i fascisti. E continuano evidentemente a non esserci nemmeno oggi, ottant’anni dopo, nel ricordo o, se è troppo uno sforzo chiedere di aprire un qualsiasi libro di storia, nel rispetto di stare per una volta zitti. 

Chiara Gribaudo

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